Altra perla da parte di Verstappen nel giorno di un nuovo grave errore di Norris. Applausi per Gasly e Zhou, bravissimo Leclerc, Russell tiene alto l'onore Mercedes mentre Hamilton vive un'altra domenica no
Se finisce 4°, di certo ha poco da rimproverarsi. Solo un appunto: quando si arrabbia in occasione della sua seconda sosta, chiedendo perché gli abbiano rimesso una dura, ha ragione il team, perché non aveva più set di medie da utilizzare (erano entrambi molto usati). Per il resto sbaglia la partenza e sbaglia sotto safety car (lascia troppa distanza dalla macchina davanti: giusti i 5” di penalità), ma probabilmente la sua domenica non sarebbe cambiata: dopo il primo pit-stop lo ributtano nel traffico (addirittura 7” sulla piazzola di sosta) con una W15 che sulla hard soffre di sottosterzo, così diventa una seconda parte di gara in sofferenza. Considerando gli eventi, massimizza il risultato.
Scintille tra Verstappen e Russell
Visto che quello che passa il convento di Silverstone, difficilmente avrebbe potuto festeggiare meglio le 400 partenze in F1. Si lamenta di una Aston Martin che non va, non a torto, ma la corsa gli offre l’opportunità di farsi rivedere in zona punti dopo 4 GP e non getta al vento l’occasione, prendendosi un 7° posto che non è affatto scontato per una squadra che ha perso la bussola tecnica. Furbo il team a sfruttare l’opportunità di effettuare subito un’altra sosta sotto safety car: al giro 35 monta la hard, poi al giro dopo torna ai box per rimontare la media (usata) con cui va fino in fondo, completando insomma tutta la corsa con un compound che funziona molto meglio sulla AMR24.
Sterzi a parte: non ne possiamo più della F1 decisa a tavolino!
Un sorriso dopo tante lacrime. La C44 ha vissuto una rivoluzione autunnale e da Las Vegas in poi è parsa raccogliere i frutti di un lavoro che sta provando ad anticipare il cambio di filosofia che ci si aspetta sulla vettura del 2025. Vuoi la gara pazza, vuoi una pista amica, ma il risultato alla fine arriva: si tiene fuori dai guai e già quello è una garanzia, il resto lo fa con una condotta di gara accorta, con un passo veloce e privo di errori. Rispetto a Bottas, ha la fortuna di non fermarsi in anticipo e di effettuare l’unico pit-stop di giornata sotto safety car.
Affronta il weekend senza il fondo evoluto che finisce (giustamente) a Leclerc, in gara comunque non è lontano e la foratura lo priva, probabilmente, di un risultato ancora migliore. La prima safety car arriva appena dopo la sua sosta mentre le neutralizzazioni successive lo aiutano a tornare in ballo in fretta, quindi nel finale si arena dietro a Gasly: al momento di scrivere, resta ancora il sospetto che nella foratura il fondo abbia rimediato qualche danno.
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