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La passione dei tifosi, l'opportunità di vivere un'altra prima volta in una carriera stellare e le sensazioni pari a quelle del debutto assoluto su una F1. Lewis racconta com'è stato sentirsi un pilota Ferrari
Fabiano Polimeni
23 gen 2025 (Aggiornato alle 16:42)
Il 22 gennaio resterà come uno dei giorni cruciali del 2025 sportivo. La prima uscita in rosso Ferrari di Lewis Hamilton restituisce molto più dei 30 giri di "inserimento" verso un lavoro tutto da sviluppare. Lascia emozioni. Nel diretto interessato e protagonista. In chi ha osservato il debutto.
Schumacher scrisse la propria leggenda insieme alla Ferrari, Hamilton vi arriva già da grandissimo, plurititolato e con l'opportunità di scrivere un capolavoro senza pari: iridato per l'ottava volta. Ma ci sarà tempo per lavorarci.
Così, spazio alle prime parole derivanti dalla sensazione di aver guidato una Ferrari sulla pista di casa della Ferrari. Semmai servisse, un altro unicum del Cavallino.
"Fin qui nella mia carriera ho avuto la fortuna di poter vivere molte 'prime volte': il primo test, la prima gara, il primo podio, la prima vittoria e il primo campionato.
Quindi non ero sicuro di quante altre 'prime' speciali avrei potuto ancora vivere, ma guidare per la prima volta una monoposto della Scuderia Ferrari HP questa mattina è stato uno dei momenti più belli della mia vita", racconta Lewis.
Quando ho messo in moto la vettura e sono uscito dal garage, avevo il mio sorriso più grande stampato sul volto. Mi ha ricordato la primissima volta che ho testato un'auto di Formula 1, un momento così emozionante e speciale. Oggi, quasi vent’anni dopo, ho provato di nuovo quelle stesse emozioni". Trenta giri iniziati alle 9:16, genitori al seguito e presenti in garage, una scoperta di come spinge la power unit Ferrari, come lavorano i sistemi del veicolo, prima di fare sul serio in prossime, altre, occasioni di TPC. Ottantanove chilometri in tutto. Poi, al lavoro con i tecnici, prima riunione "a caldo" del 2025. E il secondo abbraccio dei tifosi, dopo quello riservatogli lunedì fuori dai cancelli di Fiorano.
"Sapevo già, da osservatore esterno, quanto fosse appassionata la grande famiglia Ferrari, da ciascun membro del team ai Tifosi! Ma poter vivere tutto questo in prima persona, da pilota della Scuderia, è davvero straordinario. La passione scorre nelle vene di tutti, ed è impossibile non lasciarsi trascinare da essa. Sono incredibilmente grato per l’affetto che ho sentito da parte di tutti qui a Maranello in questa settimana. C'è molto lavoro da fare, ma non vedo l’ora di iniziare".
Gli ingredienti per cominciare bene ci sono tutti: entusiasmo, determinazione, motivazioni rinnovate. Adesso l'attesa è per lo strumento da consegnare nelle mani di Leclerc e Hamilton: urge uno Stradivari per incantare.
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