GP Bahrain: Ferrari, nessun quarto di nobiltà  

Leclerc non trova gloria nel suo 4° posto, eppure non è stata una Rossa da buttare quella di Sakhir: qualche passo avanti c'è stato

14.04.2025 ( Aggiornata il 14.04.2025 09:50 )

La safety car rovina la strategia di Hamilton e Leclerc

Ha ragione la Ferrari a pensare che la safety car abbia complicato i piani. Per quanto abbiamo detto prima, la vettura di sicurezza ha costretto il Cavallino a girare per circa tre quarti di gara con una mescola di svantaggio. Per l’ultimo stint, la Rossa non se l’è sentita di mettere la soft usata come Russell, scelta difesa da Leclerc: “Abbiamo avuto tanto degrado con la morbida, non potevamo fare quello che ha fatto Mercedes”. Un’assoluzione che non nasconde un dato di fatto: in termini di gestione, la SF-25 ha da imparare sia rispetto alla McLaren che alla Mercedes. A queste condizioni, e con i due set di medie già usati, non restava che mettere la hard, anche se il precedente stint di Verstappen aveva parlato chiaro sulla “bontà” del compound più duro: con meno grip, quella gomma scivolava di più e paradossalmente rischiava di consumare più della stessa mescola media.

Non sappiamo come sarebbe finita se la Ferrari avesse potuto attuare la sua strategia fino in fondo: c’è il sospetto che avrebbe voluto allungare anche il secondo stint con la media (proprio come fatto con il primo) per poi azzardare una soft usata nel finale. Metterla al giro 32, come detto, per la Ferrari era proibitivo, e questo aumenta il senso di rimpianto. Il podio sarebbe stato fattibile: nel secondo stint, con mescola media di qualche giro più fresca rispetto alle rivali, la Rossa andava bene e Leclerc si era pure tolto lo sfizio di passare Norris. Non tutto dunque è da buttare.

Piloti: continuano le differenze

Sullo sfondo restano differenze prestazionali tra i due piloti, confermate pure in Bahrain. Per quanto anche la corsa di Hamilton non sia stata del tutto negativa (distacco medio sul giro da Leclerc ridotto rispetto al deficit in qualifica), con una nona posizione di partenza ed una quinta d’arrivo, Lewis è ancora in forte ritardo rispetto a Leclerc sul fronte del feeling di guida. Non parliamo, ancora, di velocità, ma proprio di feeling: Charles ha confermato che gli esperimenti sul set-up lo hanno portato ad una base d’assetto che secondo lui è remunerativa. L’esplorazione andata avanti sin dai test, insomma, sta pagando: Hammer non è ancora in quella fase, perché dopo qualche accorgimento (azzeccato) dopo Melbourne, si è nuovamente “perso”.

Si dirà: perché in Cina è andato forte? Alla fine, è andato forte solo nel format sprint, un’anomalia rispetto alle altre quattro gare: lì evidentemente la SF-25 ha potuto girare non solo più bassa, ma pure con regolazioni differenti che hanno dato all’inglese sensazioni che poi non è stato più capace di provare. Soprattutto nel compromesso per la gara, la Ferrari deve avere accorgimenti in macchina che evidentemente non funzionano con il numero 44: Lewis, pur provandoci, ha accusato ritardi in quasi tutte le curve di Sakhir, perché è da inizio anno che fa più fatica nelle curve veloci rispetto a Charles. Oltre che una macchina da sviluppare, insomma, c’è un pilota che ha ancora bisogno di essere a suo agio alla guida: il lavoro non manca.

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