Temi caldi
Senna e Ratzenberger scomparsi 31 anni fa: una bandiera nell'abitacolo del brasiliano unisce le loro storie per sempre
Ilaria Toscano
30 apr 2025
Il weekend di Imola del 1994 ha segnato lo spartiacque tra la vecchia e la nuova Formula 1, in una manciata di ore si sono consumate due tragedie storiche che hanno segnato le pagine più tristi di questo sport.
Esattamente 31 anni fa ci lasciava Roland Ratzenberger, oggi il suo nome continua ad evocare emozioni forti tra gli appassionati, non solo per la tragica fine della sua vita, ma per ciò che la sua storia rappresenta.
Ratzenberger era un pilota austriaco che aveva inseguito per anni il sogno della Formula 1. Proveniente da famiglia umile, per trovare un volante, Roland lavora come meccanico, collaudatore e istruttore pilota.
Aveva percorso un cammino fatto di sacrifici e gare minori con una determinazione incrollabile. Nel 1994, a 33 anni, aveva finalmente realizzato quel sogno, trovando un sedile con il piccolo team Simtek per 5 gare, ne correrà solo 1.
La tragedia, consumatasi il giorno successivo al violento incidente di Rubens Barrichello, scosse tutto il paddock. Durante il secondo tentativo di qualificarsi per la gars, a oltre 300 km/h, la vettura dell'austriaco perse il carico aerodinamico a causa del cedimento dell’ala anteriore, e si schiantò violentemente contro le barriera della curva Villeneuve. L'impatto causò la frattura della base cranica, inutili i soccorsi.
Si tratta di una morte avvenuta in un’epoca in cui la sicurezza in pista era ancora lontana dagli standard odierni e rappresentò uno shock per il mondo delle corse automobilistiche e non solo.
Le immagini di quel sabato furono crude e strazianti, l'impatto violentissimo e poi quel casco che penzolava da un lato sono destinate a rimnanere per sempre nella storia. Si tratta di frammenti che mostrarono al mondo la realtà del rischio che i piloti affrontavano ogni volta che salivano in macchina in un'epoca dove l'attenzione alla sicurezza non era alta come quella a cui siamo abituati oggi.
Quel 30 aprile 1994 i tifosi di tutto il mondo non sapevano che, il giorno successivo, avrebbero vissuto di nuovo quel mix di emozioni negative e nostalgia che avevano affrontato solo poche ore prima.
Durante il GP di Imola, un altro impatto avrebbe fatto tremare la Formula 1 e un altro casco sarebbe ciondolato fuori dall'abitacolo privo di un sostegno. Nessuno avrebbe mai immaginato che, il giorno seguente, i mondo avrebbe dovuto dire addio anche ad Ayrton Senna. Il pilota brasiliano, presente in lacrime all'Ospedale Maggiore di Bologna dopo il terribile impatto del collega, passò l'intera giornata solo senza riuscire a togliersi dalla testa quanto accaduto sulla pista di Imola poche ore prima.
C'è una storia che lega il campione brasiliano al suo amico scomparso poche ore prima, e la protagonista è una bandiera austriaca. Senna, scosso dalla tragedia di Roland Ratzenberger, aveva deciso di omaggiarlo in caso di vittoria sventolando una bandiera austriaca a fine Gran Premio. Come oggi tutti sappiamo, il campione non arrivò a tagliare il traguado della gara e la sua bandiera fu ritrovata all'interno della monoposto strappata dalle lamiere e sporca di sangue.
L'immagine della stoffa sfregiata dall'impatto rappresenta uno dei simboli più duri della Formula 1 degli anni '90, ancora lontana dagli standard di sicurezza odierni e che ha portato via troppi giovani talenti.
Due uomini, due storie lontane, un unico tragico destino: quel weekend maledetto ha unito per sempre Senna e Ratzenberger nella memoria collettiva della Formula 1, ricordandoci che dietro ogni casco c’è una vita, un sogno e un prezzo troppo alto che questo sport ha imparato a non dimenticare mai.
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90