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Motori 2026, Wolff predica calma e apertura: "Non raegiamo sulla base di supposizioni"

Le modifiche alla quota di potenza erogata dal motore elettrico potranno farsi una volta certificati in pista i limiti del rapporto 50:50, intervenendo sull'elettronica
Motori 2026, Wolff predica calma e apertura: "Non raegiamo sulla base di supposizioni"
© Getty Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

9 mag 2025

Cinquanta e cinquanta, oppure, un 60:40? Sono i rapporti in discussione sulla potenza prodotta dalle nuove power unit che esordiranno nel 2026. I timori emersi da più parti di motori che, chiamati a produrre il 50% della potenza di sistema attraverso il motore elettrico, su alcune piste “energivore” potrebbero soffrire il problema di un coasting prolungato e anticipato per ricaricare la batteria.

Le discussioni nel corso dell’ultima riunione della Commissione F1 sulla modifica al rapporto tra potenza prodotta dal motore termico V6 e potenza erogata dal motogeneratore elettrico, non sono confluiti in una votazione che modificasse il rapporto inizialmente fissato al 50:50, ovvero, con 476 cavalli il dato massimo erogato dalla parte elettrica.

C'è l'interesse personale e la razionalità

A Miami, Toto Wolff è tornato sul tema, dopo aver contestato i continui tentativi di ripensamenti e passi indietro espressi da alcuni motoristi per intervenire sugli equilibri delle nuove power unit. Soprattutto, di farlo senza aver mosso ancora un passo in pista e basandosi su simulazioni.

“E’ chiaro che più ci avviciniamo ai nuovi regolamenti, più le persone agiscono - tutti noi - nell’interesse del proprio team. È il loro compito. Non sappiamo come sarà il prossimo anno, se vedremo dei disastri nel recupero di energia a Baku o a Monza. Non lo so e speriamo non sia così”, la premessa di Wolff.

Reagire sull’onda di simulazioni, con ancora molti mesi di sviluppo delle power unit, sarebbe l’approccio sbagliato: “Abbiamo segnalato come, piuttosto che agire adesso e sulla base di supposizioni - come abbiamo fatto negli anni scorsi, per poi eccedere o non fare abbastanza -, non serve buttare via tutto l’hardware e pensare qualcosa di nuovo: è all’interno delle regolazioni software l’intera gamma di cose che possiamo fare.

(…) Nei test del prossimo anno vedremo il prodotto finale e, da motoristi, vogliamo che sia un grande spettacolo. Vogliamo vincere ma sappiamo come lo sport abbia bisogno di variabilità e imprevedibilità. Provo ad avere una posizione bilanciata tra quello che è positivo per Mercedes e quella che è la giusta soluzione. Dobbiamo evitare le oscillazioni che abbiamo visto”, sottolinea Toto.

Disponibili a cambiare se necessario

Poi, un excursus sul come e perché si è arrivati alle power unit che sembrano non piacere (quasi) a nessuno prima ancora del loro debutto. “La FIA ha proposto questo motore e non era piaciuto a nessuno. Il 50% di potenza elettrica allora era la direzione verso la quale stavano andando le macchine stradali e fu un motivo per attrarre costruttori come Audi e Porsche. Perciò è stato fatto.

È difficile spostare adesso i pali della porta, soprattutto è difficile per i nuovi costruttori. Honda si è impegnata nuovamente, si è impegnata Audi e noi compresi: non sono disponibili a cambiare in questa fase i paletti. Però, se necessario, dovremo avere una visione aperta”.

Un’apertura a ritoccare la formula delle power unit dopo i responsi della pista. Appuntamento al febbraio del 2026.

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