Se n’è andato all’età di 64 anni, stroncato da una grave malattia, Fabrizio Borra. Storico fisioterapista di Fernando Alonso, ha seguito il pilota di Oviedo dagli inizi in Formula 1, con la Minardi, fino all’avventura in Aston Martin.
La notizia della morte di Borra, bresciano ma da 30 anni “romagnolo” d'adozione per la vita trascorsa a Forlì - dove ha creato il Fisiology Center -, è arrivata nel primo pomeriggio di domenica 11 maggio. Triste notizia che ha registrato il cordoglio del mondo dello sport, a partire dalle parole di Fernando Alonso, che ha voluto ricordare chi è stato più di uno specialista: “Mi mancherai, Fabri. Ogni giorno. Grazie per avermi insegnato tanto e per avermi reso una persona e un atleta migliore. Tutta la mia carriera insieme a te è stata la maggiore fortuna che potevo avere. Riposa in pace, fratello”.
Gli appassionati di Formula 1, oltre a ricordare la figura di Borra accanto ad Alonso, lo ricorderanno per le immagini di un episodio entrato nella storia della moderna F1. Quelle della qualifica del GP di Ungheria nel 2007, quando Alonso tardò la ripartenza dopo il pit-stop, prima del secondo giro di qualifica in Q3, nel tentativo di impedire a Hamilton la possibilità di effettuare il suo secondo giro. Un Dennis furioso si diresse verso Borra, al muretto e alla tabella dei tempi, levandogli cuffie e radio, convinto della complicità con Fernando in una fase di altissima tensione della convivenza con Hamilton in McLaren.
Borra è stata una figura di riferimento per Alonso e uno specialista di altissimo profilo nel campo della fisioterapia, al quale numerosi sportivi hanno fatto affidamento. Da ultimo, Gianmarco Tamberi, mentre sul finire degli anni Novanta curò il percorso di riabilitazione di Marco Pantani, successivamente al grave incidente avuto nella Milano-Torino del ’95. Sportivi e non solo, i personaggi seguiti da Borra, tra i quali vi è stato anche Lorenzo Jovanotti, che lo ha ricordato così: "Siamo stati amici e lavorato insieme dal 1996, e fino a pochi giorni fa, finché è riuscito a stare in piedi ha tenuto in piedi me e tutti i suoi “atleti”.
È stato un caposcuola indiscusso per fisioterapisti e allenatori, un innovatore che ha saputo fondere le conoscenze diverse per dare vita a un suo metodo che si differenziava in base alle caratteristiche psicofisiche di chi rìchiedeva il suo aiuto. Ha rimesso in forma campioni di ogni sport e di ogni arte perfomativa in cui il corpo è uno strumento che deve stare bene per esprimersi al meglio. Adesso i suoi ragazzi @luca_borra e @dani_borra @fisiologycenter raccoglieranno l’eredità come Fabrizio avrebbe voluto. L’ultima volta che ci siamo parlati, pochi giorni fa, era contento perché sapeva che i suoi ragazzi, che lui ha formato, continueranno e sapranno perfino sviluppare il metodo”.
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