Temi caldi
3 giu 2025 (Aggiornato alle 10:47)
Non è stato uno strazio come Mika Hakkinen, che nel 2001 vide andare in fumo una vittoria certa per un motore che iniziò a perdere colpi proprio all'ultimo giro. Altri motori ed altri risultati: per quella McLaren-Mercedes c'era in ballo una vittoria, per Andrea Kimi Antonelli c'era invece in ballo un modesto piazzamento e niente più. Ma la domanda è: e se fosse successo ad una delle due McLaren?
La domanda comincia ad aleggiare, anche perché i problemi, ora, sono numerosi. E sarebbe incredibile se in un'annata del genere, finora dominata (7 vittorie in 9 GP, prima inseguitrice nel Costruttori a -197), la McLaren dovesse cominciare a preoccuparsi di un tema che ormai nella F1 di oggi viene dato per scontato: l'affidabilità.
A Brixworth, sede di Mercedes HPP, non è ancora scattato l'allarme rosso, ma un campanello d'allarme sì. Perché quattro problemi in tre fine settimana è roba che non si vedeva da un po', soprattutto per la power unit che approcciava il 2025 con l'etichetta di motore più affidabile della griglia: del resto, nelle ultime stagioni, i motorizzati Mercedes erano stati quelli che erano ricorsi meno di tutti all'utilizzo oltre il numero consentito dei componenti, soprattutto per necessità. E invece, in questa stagione, la PU M16 E Performance si sta riscoprendo inaspettatamente più fragile del previsto, sebbene non tutti gli stop siano dipesi dal propulsore. La variabilità del guasto, visto che non si è mai ripetuto lo stesso problema, può essere un sollievo od una preoccupazione in più: se c'è sempre lo stesso problema, significa che c'è un difetto progettuale; se invece la tipologia di guasto varia, può dare la speranza che non tutto dipenda dal motore ma dagli accessori al contorno, ma al tempo stesso porta a supporre che sia tutta l'unità ad andare in crisi o quantomeno bisognosa di verifiche.
E' dunque tempo di analisi approfondite, a Brixworth: ad Imola Antonelli era finito ko per un guasto all'acceleratore (dunque niente a che vedere con il propulsore), a Monaco Russell si è fermato in qualifica senza potenza dopo aver preso un dosso (dunque, ci sta che il guasto sia arrivato dalla componentistica che ha scollegato l'elettronica) mentre in gara, sempre a Monte Carlo, Alonso ha alzato bandiera bianca per il motore ko. In Spagna, invece, Antonelli ha lamentato una perdita d'olio. La differenza tra i ritiri di Nando e Andrea Kimi è che lo spagnolo in Costa Azzurra ha corso a lungo senza l'ibrido, a Barcellona invece il problema sulla macchina dell'italiano si è verificato all'improvviso, senza precedenti avvisaglie.
Un guasto improvviso è la cosa peggiore per gli ingegneri, perché significa non avere né tempi né mezzi per risolverlo, senza possibilità di evitare il ritiro della macchina. Sono proprio i guasti di Alonso ed Antonelli quelli che preoccupano di più, precedenti che impongono analisi nella sede motori. E' dunque un lavoro di verifica che Mercedes porterà avanti, nella sua sede di Brixworth, la quale lavorerà parallelamente a quella di Brackley, dove invece nascono le vetture: in Spagna la W16 ha gestito complessivamente meglio il tema del surriscaldamento delle coperture, ma ancora non riesce a venirne a capo.
Sfoglia le pagine per continuare a leggere (1/2).
1 di 2
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90