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Franco Colapinto, battesimo di fuoco in Alpine: tra pressioni, errori e speranze

Da terzo pilota a titolare in Alpine: Colapinto debutta tra alti e bassi. Ora serve concretezza per restare in F1
Franco Colapinto, battesimo di fuoco in Alpine: tra pressioni, errori e speranze
© Getty Images

Ilaria ToscanoIlaria Toscano

9 giu 2025 (Aggiornato alle 09:28)

ll 2025 ha segnato un momento cruciale nella carriera di Franco Colapinto, giovane talento argentino che continua a farsi spazio nel panorama della Formula 1. Dopo aver assaggiato la massima serie nel 2024 con la Williams, Colapinto ha iniziato il 2025 come terzo pilota Alpine, ma gli eventi e le decisioni dirigenziali lo hanno portato improvvisamente sotto i riflettori, con tutte le pressioni del caso.
L’inatteso ritorno in pista: da terzo pilota a titolare

All’inizio della stagione 2025, Colapinto sembrava destinato a rimanere nell’ombra, in un ruolo di sviluppo e simulatore all’interno del team Alpine. Tuttavia, le difficoltà croniche della scuderia francese e la deludente performance di Jack Doohan hanno spinto Flavio Briatore, appena tornato in F1, a cambiare rotta.

Così, Alpine annuncia ufficialmente Colapinto come pilota titolare a partire dal Gran Premio dell’Emilia-Romagna. Per l’argentino si tratta di una grande occasione, ma anche di una sfida impegnativa: salire su una vettura poco competitiva, senza test significativi pre-campionato, e con l’obbligo implicito di dimostrare subito il proprio valore.

Da Imola in poi

Il battesimo del fuoco arriva sullo storico circuito di Imola, che non rappresenta un inizio roseo per l’argentino. Durante le qualifiche un errore in Q1 lo porta a muro, compromettendo ogni possibilità di avanzare nella sessione. In gara riesce a tagliare il traguardo, ma soltanto in 16ª posizione, lontano dalla zona punti.

Nonostante il risultato, il team riconosce le attenuanti: poco tempo per adattarsi alla monoposto, zero esperienza diretta in condizioni di gara con l’Alpine e una pressione mediatica crescente.

La tappa successiva è il Gran Premio di Monaco, uno degli appuntamenti più iconici e complicati del calendario. Dopo essersi classificato ultimo nelle qualifche, è arrivato tredicesimo in gara, sfiorando però l’incidente con il compagno Pierre Gasly.

Il GP di Spagna si rivela un’altra gara in salita. Durante le qualifiche, un guasto al cambio costringe Colapinto a fermarsi all’ingresso della pit lane, causando un momentaneo ingorgo che ostacola anche altri piloti nel loro tentativo veloce. Questo episodio, immortalato e criticato, in tutto il paddock, non solo pregiudica il suo piazzamento in griglia (penultimo), ma alimenta polemiche interne al team e nella stampa.

La domenica, la gara si sviluppa senza grandi emozioni per l’argentino, che termina 15°, ancora una volta fuori dai punti. Alpine continua a faticare: il progetto 2025 è chiaramente in difficoltà, e il team naviga nelle retrovie con prestazioni altalenanti e tanti problemi di affidabilità.

Le parole di Briatore

Davanti ad alcuni dubbi circa il futuro dell'argentino in Alpine, Flavio Briatore ha rasserenato il clima sul tema Colapinto: "Bisogna dare tempo, nonostante dobbiamo lavorare per migliorare, è un anno di transizione, dobbiamo cercare di fare meglio, di fare più risultati dell’inizio della stagione che per un motivo o per l’altro non abbiamo fatto. Puntiamo su entrambi piloti, tutti e due devono fare punti". Con queste parole, rilasciate ai microfni di Sky Sport F1, il manager italiano ha chiarito ogni dubbio.

Uno sguardo avanti: Canada e oltre

Il prossimo appuntamento è il Gran Premio del Canada, sul circuito di Montréal, pista dove l’abilità in frenata e la gestione delle traiettorie può fare la differenza. Colapinto dovrà cercare di sfruttare ogni occasione, sia per rispondere alle critiche sia per difendere il suo posto in griglia.

Il 2025 per Franco Colapinto è iniziato come una favola, ma si è trasformato rapidamente in una dura prova di carattere. Tra problemi tecnici, prestazioni altalenanti e pressioni dirigenziali, l’argentino si trova nel bel mezzo di una delle sfide più importanti della sua carriera. La sua risposta nei prossimi Gran Premi sarà determinante.

Il talento c’è, ma ora serve concretezza. La strada è in salita, ma non impossibile da scalare.

 

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