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10 lug 2025
Più del tempismo, nella vicenda tra Horner e Red Bull colpisce inusuale formula dell’immediata rimozione dal ruolo. Che ad attendere Horner ci sia il procedimento legale davanti a un tribunale britannico nel 2026 è cosa nota da mesi, non può essere questo l’elemento dirimente. Che le prestazioni di Red Bull siano insufficienti nel complesso del team da due stagioni è altrettanto evidente.
Anche sul tira e molla di mercato, le voci intorno a Max Verstappen tentato dalla Mercedes, Red Bull avrebbe potuto optare per una formula diversa nel sollevare Horner dalla sua posizione. Un’uscita soft che, visto il personaggio e i risultati ottenuti in 20 anni di direzione della struttura a Milton Keynes, poteva considerarsi una cortesia dovuta.
Invece, no. Colpisce la rimozione con effetto immediato, comunicata a Horner martedì, ufficializzata mercoledì 9 luglio. Una ricostruzione temporale nella quale si registrano anche le parole di Bernie Ecclestone, storicamente vicino a Christian Horner.
“Gli ho parlato lunedì e non ne sapeva nulla o, forse, lo sapeva ma non me ne ha parlato. È stata una conversazione normale, abbiamo parlato di Max e non aveva nulla a che vedere con tutto ciò, altrimenti me l’avrebbe detto”, spiega Ecclestone a RacingNews365.
“Quel che so è che il messaggio ricevuto da tutto il mondo è stato un licenziamento, con effetto immediato. È il fatto che lasci con effetto immediato che non capisco. Non capisco perché gli sia stato chiesto, è come se avesse ucciso qualcuno”.
Nelle ricostruzioni di queste ore, emerge un fatto nuovo, in realtà registrato a fine maggio. Ovvero, la quota azionaria nel Gruppo Red Bull Gmbh di Chalerm Yoovidhya, titolare diretto fino allo scorso maggio del 51% della proprietà, sceso al 49%, la medesima partecipazione nelle mani della proprietà austriaca rappresentata da Mark Mateschitz.
Un rapporto - quello del 51%-49% - valso nel 2024 la protezione a Horner del socio thailandese di maggioranza quando imperversavano le voci di un possibile licenziamento per la vicenda dei “comportamenti inappropriati” verso una dipendente del team.
Ecco, a fine maggio, Yoovidhya ha trasferito il 2% della proprietà a un trust, scendendo di conseguenza al 49% di partecipazione azionaria e perdendo di fatto la posizione privilegiata nelle decisioni interne al Gruppo. Quote azionarie a parte la vicenda è più complessa e dovrebbe considerare anche i diritti di voto in CdA.
Resta, tuttavia, la decisione perentoria di sollevarlo dal ruolo ed Ecclestone aggiunge: “S’intende che, se devi licenziare qualcuno, intrattieni delle discussioni in anticipo e giungi a una posizione del tipo ‘abbiamo deciso di dividere le nostre strade’ o qualcosa del genere. Per dire, invece, sei licenziato, deve aver fatto qualcosa di drastico. Poniamo che non fossero soddisfatti dei risultati, è comprensibile e questo è un aspetto, però, il licenziamento immediato è qualcosa di completamente diverso”.
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