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14 lug 2025
Meglio non far ascoltare i commenti del Professore Alain Prost ad Andrea Stella, che giustamente lavora perché McLaren tenga alta la tensione sulle restanti 12 gare, pure in una condizione di evidente vantaggio tecnico sui rivali.
Prost che, presente nel week end al Festival di Goodwood, dove ha indossato la tuta per tornare al volante di una McLaren di Formula 1, la MP4/4, ha parlato della sfida Piastri—Norris e dell’ampio margine di vantaggio su Verstappen e Russell, primi inseguitori nel mondiale Piloti.
“Sono contento di vedere la McLaren di nuovo al vertice. Come ha detto John (Barnard; ndr) è un po’ la mia famiglia, perché ho iniziato con la McLaren, ho passato un periodo incredibile alla McLaren, anche se ho finito con un '89 difficile.
Ricordo che sono tornato per due anni, nel '95 e nel '96, in un ruolo diverso, quindi sono sempre molto vicino a questa squadra e sono molto contento per loro.
In campionato è molto difficile quando due piloti si contendono il titolo, ma se hai un vantaggio sufficiente sugli altri team e piloti li lasceranno guidare e combattere, è la cosa migliore per lo sport. Se la situazione diventa un po’ più ravvicinata con gli avversari, con un pilota o un’altra squadra, allora sarà più difficile, ma non sembra che andrà così”.
Poi, il parallelo con la storia vissuta in prima persona. Quella della stagione 1988 del dominio assoluto della McLaren, che vinse 15 delle 16 gare in programma, con il GP d’Italia unica defezione di una MP4/4 sul gradino più alto del podio.
“Quando eravamo in lotta con Ayrton, abbiamo vinto quasi tutte le gare nel 1988 e onestamente non ci importava affatto degli altri piloti o delle altre squadre”, spiega Prost. Diverso il contesto 1986: “Quando sei in lotta come nel 1986, è diverso, allora ho vinto il campionato perché Nigel e Nelson si davano battaglia e si dividevano i punti. La mia macchina era davvero meno competitiva ma, alla fine, grazie al lavoro della squadra, alla coesione nel team, abbiamo vissuto un anno fantastico e quello fu il mio campionato migliore, il migliore per la squadra. Quindi, per rispondere alla domanda, al momento non credo che avranno questo problema”.
Prost non si è sbilanciato nel fare pronostici su chi, tra Norris e Piastri, avrà la meglio a fine stagione. Ha tessuto le lodi del pilota australiano, scoperto e seguito da vicino, oltre a considerarlo il Professore un pilota molto simile per condotta di gara alla propria.
“Conosco Oscar molto bene, fui io a spingere Renault per portarlo nella Academy tanto tempo fa, loro non volevano farlo. Sì, è un pilota speciale, l’ho visto guidare nelle serie junior, in Formula 3 e prima, poi in Formula 2 e mi piace il modo in cui si comporta. È un po’ come me, ragiona sul momento per fare la manovra di sorpasso giusta e sull’essere un po’ più furbo. Lo sapete che mi piace come pilota”.
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