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Diamanti grezzi: i rookie esplorano Spa

La pista di Spa ha messo a dura prova i giovani talenti della Formula 1, ecco come i rookie si sono misurati con uno dei circuiti più iconici della storia delle corse automobilistiche
Diamanti grezzi: i rookie esplorano Spa
© Instagram, Getty Images

Ilaria Toscano & Debora FigoliIlaria Toscano & Debora Figoli

28 lug 2025 (Aggiornato alle 12:20)

Bortoleto, finalmente sotto i riflettori

Nella cattedrale della Formula 1, Gabriel Bortoleto ha risposto “presente” con la grinta di chi ha finalmente iniziato a trovare il proprio spazio. Il brasiliano ha messo insieme un weekend estremamente positivo, riuscendo a massimizzare ogni sessione e conquistando punti sia nella sprint che nella domenica. Ha centrato il Q3 in entrambe le qualifiche - decimo in entrambe le occasioni - e ha chiuso sia la Sprint che il Gran Premio in nona posizione. Una bella inversione di tendenza per il rookie della Sauber, che ha saputo sfruttare al meglio le condizioni variabili e un passo gara consistente. Dopo un inizio di stagione fatto di alti e bassi e qualche difficoltà di adattamento, Bortoleto può finalmente dirsi soddisfatto. Non solo per il bottino portato a casa, ma per la sensazione di appartenere di diritto alla categoria. 

Hadjar, il potenziale c'è, la sorte un po' meno

Weekend in chiaroscuro invece per Isack Hadjar, al momento il rookie più costante della stagione. Anche a Spa, il francese ha dimostrato tutto il suo potenziale con un doppio accesso al Q3 - l’unico pilota in griglia ad aver sempre centrato il Q3 da inizio anno - e un arrivo a punti nella Sprint Race. Fin qui tutto bene, se non fosse per la gara domenicale, compromessa da un problema tecnico che lo ha relegato all’ultimo posto. Frustrazione legittima, certo, ma anche l’ennesima conferma di una crescita continua. Anche se i risultati non hanno rispecchiato del tutto il suo valore, il francese ha comunque potuto accumulare dati, chilometri e fiducia su uno dei tracciati più complessi e selettivi del calendario. 

Bearman, metà sorriso e qualche rimpianto

Weekend a due facce anche per Oliver Bearman. Il pilota britannico affiliato a Haas ha vissuto un parte di weekend positiva con la settima posizione sia nella qualifica Sprint che nella Sprint stessa, confermando una buona sintonia e una monoposto che, almeno a inizio weekend, sembrava in forma. Le cose sono però cambiate sabato: un timing non perfetto in qualifica, complice anche un po’ di traffico nel giro buono, lo ha relegato al dodicesimo posto sulla griglia della domenica. La gara è stata poi segnata da un problema alla power unit che lo ha costretto ad alzare il piede, chiudendo all’undicesimo posto, appena fuori dalla zona punti. Una mezza delusione, certo, ma Bearman può comunque lasciare Spa con sensazioni incoraggianti: quando la macchina lo assiste, la velocità c’è. 

Spa ha offerto indicazioni preziose: Antonelli archivia un weekend difficile, Colapinto offre prestazioni stabili senza una monoposto performante, Bortoleto cresce, Hadjar conferma il suo potenziale e Bearman sa di poter lottare stabilmente nei piani alti. Tra soddisfazioni parziali e sfortune tecniche, tutti e cinque i rookie escono dal Belgio con tanta motivazione e uno sguardo già rivolto all’Hungaroring, dove il tracciato tortuoso metterà ancora una volta alla prova lucidità, gestione e talento puro.

(2/2).

 

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