Dopo tante difficoltà, è una giornata che va in archivio con più sorrisi che mugugni, ed è comunque qualcosa per una Ferrari che a Sakhir, sprint cinese a parte, ottiene per la prima volta una top 3 in qualifica (prima terzo, poi secondo grazie alla penalità comminata a Russell). Non l'ideale, ma comunque qualcosa di concreto per una Rossa che si porta dietro alcune certezze dopo le qualifiche del GP Bahrain: c'è stato un buon passo avanti dopo venerdì, e soprattutto gli sviluppi sulla SF-25 sembrano funzionare.
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C'è ancora da stare molto cauti, per una serie di fattori. In primis perché c'è sì una Ferrari che parte tra i primi, quella di Leclerc, ma ce n'è pure un'altra, quella di Hamilton, che non ha saputo fare meglio nel nono tempo, il che è un prologo per una corsa in salita, almeno dal lato box dell'inglese. Poi, c'è sempre la riprova della gara, il momento più importante: solo dopo la bandiera a scacchi della domenica si potrà dare un giudizio definitivo sul weekend della Ferrari nel Golfo Persico.
Dicevamo delle note positive: la SF-25 è indubbiamente cresciuta rispetto al venerdì, e sembra aver trovato (almeno in qualifica) un buon bilanciamento. L'assetto deliberato ovviamente dovrà essere verificato in gara, ma non sono emerse troppe criticità su una monoposto che dall'esterno ha dato l'impressione di non essere così facile da portare al limite, ma che ha indubbiamente sbloccato del "potenziale": potenziale sfruttato bene da Leclerc e meno da Hamilton, il quale si è caricato di colpe per il risultato negativo del sabato. Vasseur ha provato a rincuorarlo sostenendo che gli è mancato solo mettere insieme il giro in Q3, ma Hammer non si è detto troppo fiducioso neanche in vista della gara.
La differenza, tra i due, l'ha fatta probabilmente la capacità di portare decisamente al limite la SF-25, prendendosi anche qualche rischio. Questo pare abbia provato a fare Leclerc, riuscendoci: nel Q3 il vero passo avanti di Charles pare essere stato quello nel tratto più guidato, e dunque quello più critico, della pista, ovvero il secondo settore. All'ultimo tentativo, infatti, Leclerc è riuscito a contenere il distacco da Piastri a circa un decimo e mezzo, decisamente molto meno rispetto a quanto visto nel corso del weekend. Tant'è che è proprio nel secondo settore che Hamilton crolla rispetto a Charles: nel T1 i due sono sostanzialmente a pari e nel T3 l'inglese paga 2 decimi sul monegasco, mentre nel tratto centrale il distacco tra le due Ferrari è di circa tre decimi e mezzo.
Di sicuro, sta facendo la differenza le sensazioni che i due ferraristi stanno sperimentando alla guida, oltre all'adattamento alla pista. La SF-25, infatti, sembra andare meglio sui curvoni, per cui Sakhir potrebbe anche non essere una delle piste migliori per il progetto 677; rafforza questa idea il fatto che sia Leclerc che Vasseur abbiano sottolineato come gli aggiornamenti, pur funzionando, non hanno in quello bahreinita il circuito migliore per fare vedere i miglioramenti attesi. Al di là di questo, che verrà confermato o meno su altre piste, la certezza è che Leclerc ha voluto insistere sulla sua direzione di assetto sperimentata per la prima volta a Suzuka e che qui, nei limiti delle differenze di caratteristiche tra Suzuka e Sakhir, ha voluto portare avanti: finora sembra essere una strada che funziona, contrariamente ad Hamilton che per ora non ha ancora trovato una base stabile per rendere alla guida della SF-25.
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