GP Portogallo, vince Hamilton. Leclerc giù dal podio, ma la Ferrari è viva

GP Portogallo, vince Hamilton. Leclerc giù dal podio, ma la Ferrari è viva

L'inglese firma il successo numero 92 in carriera, nessuno come lui, mentre sul podio finiscono Bottas e Verstappen. Con Leclerc quarto e Vettel decimo, la Ferarri inizia a dare segni di ripresa

Michele Salvatore

25.10.2020 11:24

Bottas è stato il più veloce dal venerdì, fino al primo run del Q3, Hamilton lo è stato quando veramente conta. L’inglese ha conquistato la pole del GP del Portogallo con un numero dei suoi, beffando il compagno di squadra all’ultimo respiro per appena un decimo di secondo. Non c’era modo migliore per iniziare al caccia al successo numero 92, superare il record di Schumacher e entrare definitivamente nella storia.

La prima curva di Portimao è insidiosa e promette spettacolo. Si arriva in discesa, in pieno, dopo un piccolo scollinamento in corrispondenza dell’uscita della corsia dei box. Ha un raggio che chiude tantissimo, prima dell’aumento di pendenza del tratto successivo, ponendo in essere una possibile situazione di caos, della quale vorrà sicuramente approfittarne Max Verstappen, terzo, per inserirsi tra le due Mercedes… Ma anche Leclerc, quarto e con una Ferrari rinvigorita dal nuovo fondo, ha buone chances per giocarsi le sue carte in ottica podio.

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La terza fila la apre Perez, affiancato da Alexander Albon, che precedono le due McLaren di Sainz e Norris che hanno tinto d’arancione la quarta fila. Gasly e Daniel Ricciardo, chiudono la top ten. Male, malissimo Sebastian Vettel. Il tedesco, per sua stessa ammissione, non riesce a sfruttare la monoposto come fa Leclerc e ha concluso la qualifica con il quindicesimo tempo.

Le strategie

Pirelli, per il GP del Portogallo, ha portato le mescole C1 hard (Bianca), C2 media (Gialla), C3 soft (Rossa). Il fornitore unico di pneumatici prevede che la strategia più gettonata sarà a una sosta, con la C2 scelta per il primo stint di 32 giri circa, prima di pasara alla Bianca e finire la gara. La soft, infatti, è un rischio: ha una finestra di utilizzo di appena 18 giri, poi tocca passare alla hard e cercare di gestirla fino alla fine per non perdere troppo tempo con una seconda sosta.

La strategia a due pit-stop è possibile, ma è la più lenta.  Prevede una prima parte di gara molto veloce con le rosse, ma dopo 14 giri tocca rientrare per passare alla soft che, per sfruttarne al massimo la resa, vanno spremute per 26 giri prima di rientrare nuovamente e rimettere un secondo set di Gialle e finire la gara.


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