A Jeddah la Red Bull domina: Perez vince davanti a Verstappen ed Alonso, mentre la Ferrari, seppur sfortunata per la safety car, fa fatica, chiudendo con Sainz 6° e Leclerc 7°
Dominio Red Bull a Jeddah. Vittoria per Sergio Perez al GP d'Arabia Saudita, con Verstappen che recupera alla grande dalla 15° posizione di partenza per portarsi al 2° posto, consegnando alla Red Bull la seconda doppietta consecutiva. Podio per Alonso (ma a rischio investigazione), male la Ferrari con Sainz 6° davanti a Leclerc.
Sulla griglia di partenza 16 piloti su 20 optano per la gomma media, con le uniche eccezioni di Leclerc, Norris (entrambi su morbida), Hamilton e Sargeant (questi ultimi con gomma dura). Allo spegnimento dei semafori il più rapido è Fernando Alonso, che si porta subito al comando beffando Perez. Parte molto Leclerc sfruttando la soft, con Charles che guadagna tre posizioni (da 12° a 9°), così come Verstappen che guadagna due posizioni (da 15° a 13°). Gran sorpasso in curva 13 di Stroll che passa all'esterno Sainz per il 4° posto, inizio difficile per Piastri che rovina un'ottima qualifica con un contatto nei primi metri che lo costringe a rientrare subito ai box al termine del primo passaggio (gomma dura per lui).
La misión in full effect!#SaudiArabianGP #F1 pic.twitter.com/Qg1rIJdb1S
— Formula 1 (@F1) March 19, 2023
Per Alonso scatta subito una penalità di 5" per errato posizionamento in griglia, ma al di là di questo Perez ristabilisce le gerarchie in pista passando lo spagnolo all'inizio del quarto giro. Poco dopo invece va ai box anche Norris, per un'altra gara subito in salita per la McLaren.
LAP 4/50
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Perez steams down the inside at Turn 1 and takes the lead from Alonso!#SaudiArabianGP #F1 pic.twitter.com/3BnNW7fout
Nella prima fase di gara l'azione in pista è opera soprattutto di Leclerc e Verstappen, che rimontano passando senza grossi problemi sulla concorrenza, con poca fatica anche nei confronti di un Hamilton in difficoltà con la gomma dura. Nelle prime posizioni il primo a fermarsi è Stroll, dentro al giro 13 per mettere la hard: la messa in temperatura della mescola dura è complicata tanto che l'overcut delle due Ferrari paga, con Sainz (pit-stop al giro 15) e Leclerc (pit-stop al giro 16) che passano il canadese. Lance farà pochissima altra strada, perché finisce ko al 17° giro, provocando una safety car che penalizza le due Rosse.
Con la neutralizzazione si fermano ai box Perez, Alonso (che sconta la penalità restando 2°), Russell, Verstappen (che si ritrova già 4°) ed Hamilton, e tutti quanti guadagnano tempo. Dopo le soste ed alla ripartenza della gara la classifica dice Perez, Alonso, Russell, Verstappen, Sainz, Hamilton, Leclerc, Tsunoda, Ocon, Gasly, Magnussen, Albon, Hulkenberg, De Vries, Sargeant, Piastri, Zhou, Bottas e Norris. Tutti con gomma dura ad eccezione di Hamilton, Sargeant, Zhou, Bottas e Norris, con media.
Quando si riparte il mattatore è Verstappen, che passa Russell e Alonso per mettersi alla caccia di Perez: quando Max si porta 2°, siamo al 25° giro (di 50) ed il suo ritardo da Perez è di 5"7. Dietro di loro bene Hamilton che sfrutta la media per passare in trazione Sainz in uscita di curva 2.
LAP 22/50
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Hamilton relieves Sainz of P5! The Briton is the only driver in the top 10 on the medium tyres, with everyone else on hards #SaudiArabianGP #F1 pic.twitter.com/4lfJebGpM2
LAP 23/50
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Verstappen blitzes past Russell going into the final corner to take third #SaudiArabianGP #F1 pic.twitter.com/5592iYEnUg
LAP 24/50
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Verstappen breezes by Alonso for second ??
Only race-leader Perez is ahead of him now#SaudiArabianGP #F1 pic.twitter.com/xSCaXVE68n
A circa 15 giri dal termine Verstappen inizia a lamentare strani rumori e strane sensazioni a riguardo del semiasse, riportando preoccupazioni simili a quelle che lo hanno messo ko al sabato. Tra lui ed il suo ingegnere è un continuo confronto sull'eventuale problema, con la RB19 che però continua ad andare. Dai box chiedono a Verstappen di alzare leggermente il ritmo, ma l'olandese continua a tenere un ritmo più veloce di quanto richiesto. Piccole lamentele anche da parte di Perez per quanto riguarda il pedale del freno, ma dal muretto non rilevano niente di anomalo nei dati.
LAP 40/50
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Verstappen chases on, holding around 4.5s behind team mate Perez
Verstappen is reporting a strange noise in the cockpit, with Perez noting an issue with the brake pedal#SaudiArabianGP #F1 pic.twitter.com/ErASRP6C4n
Dai box chiedono ai due piloti Red Bull di alzare il piede, ma sia Checo che Max continuano a spingere in una battaglia a distanza (Max non riesce mai a portarsi sotto i 4") che si risolve negli ultimi chilometri, a circa 5 passaggi dalla fine, quando l'olandese alza definitivamente il piede rassegnandosi al 2° posto dietro a Perez, libero a quel punto di andare a cogliere il quinto successo della carriera. Dietro alle due Red Bull giunge Alonso, di nuovo sul podio, mentre dietro di lui arrivano in coppia le due Mercedes (Russell 4° davanti ad Hamilton) e le due Ferrari, con Sainz 6° davanti a Leclerc. A punti Ocon, Gasly e Magnussen, con il danese che negli ultimi passaggi piazza un gran sorpasso su Tsunoda per strappare il punto del 10° posto al giapponese.
Alonso rischia un'investigazione per aver scontato una sanzione in regime di safety car, ma i 5"1 finali di margine su Russell dovrebbero metterlo al sicuro.
Da segnalare che, grazie al punto del giro veloce colto a proprio all'ultimo giro, Verstappen salva la leadership del mondiale: 44 punti per lui, 43 per Perez.
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