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Andiamo ad analizzare questioni aperte e contraddioni dell'operato di chi dirige i GP anche alla luce di quelle che potrebbero essere le linee di sviluppo del dopo Melbourne
Carlo Vanzini
7 apr 2023 (Aggiornato il 11 apr 2023 alle 09:42)
Il Gran Premio d’Australia ci ha regalato mille emozioni e colpi di scena, ma sotto analisi è tutto ciò che è successo per le decisioni del direttore di gara, Niles Wittich, tedesco, classe 1972, per anni responsabile DTM e da dopo Abu Dhabi 2021, nuovo responsabile gara della F.1. Un uomo di grande esperienza che forse ha subito il karma di Michael Masi, presente sorridente a Melbourne, forse a godersi la libertà di non avere più quelle responsabilità sulle sue comunque possenti spalle e di constatare che alla fine della fiera c’è sempre caos.
Tre bandiere rosse non si sono mai viste, citando Marc Genè, ma la ripartenza a pochi giri dalla fine si, c’era quella fresca di Baku 2021. Il direttore di gara ha la facoltà di decidere il da farsi, Masi ne è stato l’esempio più lampante, Wittich ne è la conferma. Tirare la croce addosso a lui adesso è assolutamente facile e stupido, perchè noi, addetti ai lavori e/o tifosi, non siamo mai contenti. A Monza lo scorso anno volevamo la rossa e sono rimasti in Safety, così come ad Abu Dhabi. A Baku gli ultimi tre giri ci hanno fatto divertire. Quindi serve chiarezza sulla scelta di bandiera gialla, doppia bandiera gialla, virtual safety car, safety car o interruzione, tutte scelte a discrezione del direttore F.1, coadiuvato da quello del circuito che a sua volta si affida alle segnalazioni dei marshals distribuiti lungo il circuito nelle diverse postazioni (18 in Australia).
Per noi è più facile, belli comodi seduti su una sedia o sdraiati su un divano, dire cosa è giusto o sbagliato o dare le nostre valutazioni, tutte con il senno di poi, una maggiore uniformità aiuterebbe a togliere o limitare le discussioni da bar. A Melbourne, la rossa ci poteva anche stare in entrambi i casi per recuperare le due monoposto, forse era più sensata una seconda partenza dietro la safety, con il senno di poi e forse bisognerebbe anche mettersi nell’ottica delle idee che non è umiliante finire sotto safety o finire con un paio di giri d’anticipo....
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