Susie Wolff denuncia la FIA, Hamilton: "Non ho mai sostenuto Ben Sulayem"

Susie Wolff denuncia la FIA, Hamilton: "Non ho mai sostenuto Ben Sulayem"© Getty Images

Netta presa di posizione di Lewis Hamilton contro la mancanza di trasparenza nei processi interni alla Formula 1 e alla FIA. L'inglese supporta la denuncia di Susie Wolff e parla del caso Red Bull

Fabiano Polimeni

21.03.2024 ( Aggiornata il 21.03.2024 15:47 )

Le "cronache giudiziarie" verso il GP d'Australia (qui gli orari del week end), in un tutt'altro rispetto a quello che la Formula 1 dovrebbe essere, registrano due vicende con il presidente della FIA e la Federazione protagonisti. Ben Sulayem scagionato dalle accuse di interferenze mosse nel 2023 sulla penalità di Alonso in Arabia e sulle presunte pressioni per non concedere l'omologazione al circuito di Las Vegas.

Su un altro fronte, Susie Wolff ha annunciato di aver sporto denuncia presso la giustizia francese, citando la Federazione in merito alla vicenda durata 48 ore nel dicembre 2023. Ovvero, l'avvio di un'indagine su Toto e Susie Wolff per presunto conflitto di interessi. Investigazione svelata a sorpresa da Ben Sulayem, sconosciuta alle parti in causa e chiusa nell'arco di due giorni, senza però che nessuno, da allora, abbia risposto dei fatti.

GP Australia, gli orari TV

Susie Wolff: il silenzio non assolve dalle responsabilità

"Confermo di aver depositato personalmente una denuncia penale presso la giurisdizione francese il 4 marzo, relativamente alle dichiarazioni fatte nei miei confronti dalla FIA lo scorso dicembre", ha annunciato Susie Wolff.

"Non c'è stata alcuna trasparenza né assunzione di responsabilità relativamente alla condotta della FIA e del suo personale sulla vicenda. Sento che più che mai è importante alzarsi, richiamare comportamenti scorretti e assicurarci che le persone ne rispondano. Sebbene alcuni possano pensare che il silenzio li assolva dalla responsabilità, non è così".

Hamilton contro Ben Sulayem e la F1 oscura

Un post diffuso sui social che punta alla Federazione e al suo presidente. Un tema sul quale, a Melbourne, Lewis Hamilton ha aggiunto, se possibile, una sferzata ulteriore verso Mohammed Ben Sulayem. Rispondendo alla domanda se il presidente FIA avesse ancora il suo supporto, Lewis è stato netto: "Non l'ha mai avuto".

Sulla posizione di Susie Wolff, Hamilton ha poi aggiunto: "Amo il fatto che abbia portato la cosa fuori da questo mondo della Formula 1, perché qui c'è una concreta assenza di dovere di rendicontazione, di responsabilità, all'interno dello sport e della FIA. Ci sono cose che avvengono a porte chiuse, senza trasparenza, non c'è davvero alcuna 'accountability' ed è qualcosa di cui avremmo bisogno.

Penso che serva ai tifosi, perché come puoi avere fiducia nello sport e cosa accade se non ne hai? Speriamo che questa posizione presa adesso crei un cambiamento, che abbia un impatto positivo e specialmente per le donne".

Caso Red Bull, se denunci ti licenziano

Non sono mancate le allusioni alla vicenda Red Bull, fronte sul quale la dipendente che ha mosso le accuse nei confronti di Horner avrebbe ricorso non solo in appello contro l'indagine interna condotta dal Gruppo austriaco, ma anche nei confronti della Federazione perché si attivi sul caso.

"Resta uno sport ancora dominato dalla presenza maschile e viviamo un tempo in cui se denunci vieni licenziato. È una narrativa terribile da proiettare all'esterno, specialmente quando stiamo parlando di inclusività in Formula 1".

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