GP Austria, l'anteprima: ecco la vera casa Red Bull

GP Austria, l'anteprima: ecco la vera casa Red Bull© Getty Images

Il tracciato di Spielberg è di proprietà della Red Bull, la quale troverà terreno fertile per le caratteristiche della RB18; tuttavia l'equilibrio quasi assoluto visto quest'anno nelle prestazioni fa pensare ad un'altra battaglia aperta con la Ferrari, nella quale vuole inserirsi anche la Mercedes

07.07.2022 ( Aggiornata il 07.07.2022 12:28 )

E' vero che Silverstone, nel Northamptonshire, dista solo pochi chilometri da Milton Keynes. Ma è Spielberg la vera tana del nemico per la Ferrari, il circuito austriaco di proprietà Red Bull e fortemente rivoluto da Dieter Mateschitz in calendario a partire dal 2014. E' l'Austria, insomma, la vera gara da correre "in trasferta" per il Cavallino Rampante.

Le questioni territoriali e di licenze sono tuttavia aspetti superficiali, perché la sostanza, al solito, per una macchina non la fa la località, bensì le caratteristiche della pista. E Spielberg è un tracciato sul quale i temi saranno piuttosto variegati: trazione, velocità sul dritto, gomme e, non da ultimo, il lavoro delle power unit a circa 700 metri sul livello del mare, con particolari sforzi richiesti al turbo. Senza dimenticare che in Stiria si assisterà al secondo fine settimana stagionale in cui è prevista la sprint race.

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Altitudine fattore importante

Per quanto sia un circuito breve con poche curve, dal punto di vista ingegneristico Spielberg offre più sfide tecniche di quanto si possa pensare. L'altitudine, in primis, rappresenta un qualcosa di assolutamente originale, perché solo Città del Messico ed Interlagos si trovano ad un'altezza superiore sul livello del mare rispetto al circuito austriaco. Altitudine significa aria meno densa, dunque minor capacità di raffreddamento a parità di velocità: ecco perché, spesso, in Austria le squadre arrivano con sfoghi sulla carrozzeria maggiorati, anche a costo di perdere qualcosa in efficienza. Il discorso delle temperature vale per tutte le componenti, compreso l'impianto frenante. A livello di carico aerodinamico, Spielberg è pista da valori medio-bassi di downforce: i rettilinei sono lunghi e le curve più veloci sono tutte concentrate nella parte finale del tracciato, ed in generale si preferisce un carico verticale al ribasso; tuttavia l'altitudine fa sì che un po' di carico vada perduto proprio per la rarefazione dell'aria, da qui l'esigenza di caricare un po' di più la vettura. Non è sbagliato dire che se si corresse in pianura, le squadre andrebbero con carichi inferiori rispetto a quello che di solito si vede in Austria, dove appunto la rarefazione dell'aria è un tema fondamentale sia dal punto di vista motoristico che aerodinamico.

Frenata e trazione, ma anche efficienza

Sul Red Bull Ring vedremo nuovamente all'opera le tre mescole più morbide della gamma Pirelli, che ha posto l'attenzione su frenata e trazione quali chiavi decisive del weekend. La frenata, innanzitutto: le F1 2022 si sono dimostrate molto sensibili all'aspetto meccanico, con ripercussioni sul fronte aerodinamico (per fare un esempio, per ovviare al porpoising si interviene irrigidendo molle e sospensioni), ed in generale la sensibilità in frenata da parte del pilota è stata spesso un fattore per fare la differenza in queste prime dieci gare. Lo sarà con molta probabilità anche a Spielberg, specie in quelle curve dove è facile bloccare l'anteriore, con ripercussioni negative su cronometro e tenuta. Decisive saranno anche le fasi di trazione, su una pista più critica per l'asse posteriore: uscire bene dalle curve lente (curva 1, 3 e 4) permette di ottenere buoni tempi sul giro data la lunghezza dei rettilinei successivi (specie quello tra curva 1 e 3) ma soprattutto di poter duellare in gara. Alla prestazione, concorrerà il carico aerodinamico (dei livelli abbiamo già detto, ma in generale serve un'ottima efficienza) e la power unit: detto della sfida sul raffreddamento, sarà utile una gestione perfetta dell'ibrido per evitare il clipping in fondo al dritto, su un tracciato sul quale la gestione energetica sarà particolarmente critica. In questo senso, l'unità motrice della Honda aveva già dimostrato di essere il riferimento, e lo sta dimostrando anche quest'anno: sarà certamente un'arma in più per la Red Bull.

Sprint race, le implicazioni

Torna come già accennato la sprint race, e con lei tutte le complicazioni del caso per le squadre. Ovvero, la disponibilità di un'unica sessione prima di entrare in parco chiuso, che scatterà con le qualifiche del venerdì pomeriggio; inoltre, le libere andranno in scena ad orari diversi rispetto a qualifica, mini gara e GP vero e proprio, aprendo a scenari di imprevedibilità laddove restassero dei punti interrogativi sulla gestione delle gomme. Per cui, il lavoro di messa a punto in fabbrica, al simulatore, sarà più importante rispetto ad un fine settimana con programma tradizionale.

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Red Bull, Ferrari e (forse) Mercedes

Ferrari e Red Bull hanno insegnato che fin qui è stato piuttosto inutile cimentarsi nell'esercizio di elencare favoriti e sfavoriti, dato il grande equilibrio regnante. In Austria la scuderia di Milton Keynes potrà mettere nuovamente alla prova il corposo pacchetto di aggiornamenti introdotto sulla RB18 a Silverstone, così come la Ferrari metterà in pista una vettura nata con un'ottima trazione (da sfruttare nelle curve lente di Spielberg) ed andata passo dopo passo alla ricerca di un'efficienza aerodinamica che pare notevolmente migliorata anche se non ancora al livello dei rivali. Si attendono segnali di conferma dalla Mercedes dopo la bella prove di Silverstone, con la scuderia di Toto Wolff che sta tentando in tutti i modi di inserirsi nella lotta al vertice.

Qui Mercedes: le insidie verso il GP Austria


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