GP Azerbaijan, l'anteprima: trazione Ferrari contro efficienza Red Bull

GP Azerbaijan, l'anteprima: trazione Ferrari contro efficienza Red Bull© Getty Images

Quello di Baku è un cittadino unico che unisce i tratti tortuosi di Monaco a velocità degne di Monza: in una apparente antitesi, serve essere forti in trazione ma al tempo stesso soffrire poco la resistenza all'avanzamento

09.06.2022 ( Aggiornata il 09.06.2022 14:55 )

Per essere un cittadino è un cittadino, ma con tutte le atipicità del caso. Definire Baku circuito cittadino, si sa, è un molto riduttivo, per quanto è così che debba essere catalogato. Perché lo è nella forma, anche se nei contenuti ha molto altro: velocità di punta, difficoltà nell'assetto e non solo. E poi, l'imprevedibilità che lo ha caratterizzato nelle prime cinque volte in cui la Formula 1 ha morso il suo asfalto, senza neanche bisogno della pioggia.

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Quanta imprevedibilità

In Azerbaijan non ha mai piovuto durante una gara di F1, ed anche quest'anno il Circus dovrebbe andare sul sicuro secondo l'ultimo bollettino meteo. Ma sul Mar Caspio, la storia insegna non esserci bisogno del cielo per assistere all'imprevisto che a Baku sembra essere la regola. Un aspetto da tenere in forte considerazione nello snocciolare le caratteristiche di questo tracciato che si snoda in pieno centro città, congiungendo la parte storica a quella che si affaccia sul mare. Con i muretti a farla da padrone, per una pista che perdona solo in pochi punti.

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Rompicapo per gli ingegneri

Pare assurdo, eppure non c'è errore nel definire Baku un mix tra quelle che sono due piste agli antipodi come Monaco e Monza. In Azerbaijan si va con gli assetti meccanici tipici dei circuiti cittadini (ovvero regolazioni un po' più morbide sulle sospensioni) e con gli alettoni piuttosto scarichi per evitare di perdere troppo nei lunghissimi rettilinei azeri. Solo che quest'anno c'è una variabile in più, quella del porpoising: per cui trovare il giusto compromesso sarà esercizio tutt'altro che facile per gli ingegneri, che saranno costretti a lavorare di fino nel deliberare gli assetti definitivi per qualifiche e gara. Sospensioni più morbide aiuteranno nei tratti tortuosi favorendo il rimbalzo aerodinamico sul dritto, al contrario assetti meccanicamente più rigidi complicheranno molto la vita nelle curve a bassa velocità ma in compenso daranno una mano per affrontare meglio il porpoising quando le velocità si alzeranno sui rettilinei. E per lo stesso motivo, occhio alle altezze da terra: pure da questo punto di vista saranno sessioni di libere fondamentali per capire quanto ci si può, o ci si deve, spingere oltre.

Occhio a orari e temperature

Le gomme saranno quelle di Montecarlo, ovvero le più morbide della gamma: C3, C4 e C5. Gli sforzi saranno prevalentemente per le gomme posteriori, su un circuito sul quale la trazione significa tantissimo; in compenso però, paradossalmente, la chiave potrebbe essere la gestione delle anteriori: con le termocoperte che oggi lavorano a temperatura più bassa, la gestione dell'asse anteriore potrebbe risultare decisiva in varie fasi del fine settimana, come ad esempio sul giro secco oppure nei giri d'uscita dai box, laddove starà alle squadre capire se sia più conveniente un undercut oppure un overcut. Di sicuro, come ha chiarito Mario Isola, servirà un buon bilanciamento tra i due assi: il posteriore a Baku conta di più, ma non si deve commettere l'errore di concentrarsi troppo sulla gestione del retrotreno se poi si arriva a soffrire di sovrasterzo oppure di sottosterzo. Per la gestione delle temperature, poi, un altro aspetto: a Baku la temperatura dell'asfalto è incostante, perché il sole tramonta tra i palazzi lasciando in ombra alcuni tratti e illuminandone altri, creando dunque differenziali di temperatura non trascurabili.

A questo fenomeno concorrono anche gli orari: le qualifiche andranno in scena alle 18 locali (le 16 in Italia) e la gara scatterà alle 15 (le 13 in Italia); ciò significa che le squadre tra qualifiche e gara potranno trovare un divario notevole di temperatura, da interpretare correttamente anche in base alle indicazioni delle libere 2, in scena alle 18 locali del venerdì, dunque alle stessa ora delle qualifiche, con riferimenti tutti da interpretare dato che le simulazioni dei long run saranno effettuate per forza di cose in condizioni piuttosto differenti rispetto a quelle della domenica. La gestione del weekend passerà anche da un asfalto che andrà incontro ad un'evoluzione continua (livello 5 su 5 secondo la Pirelli), un altro aspetto che le squadre dovranno tenere bene a mente.

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Trazione contro efficienza

Tra Ferrari e Red Bull sulla carta sarà partita apertissima, potendo sfruttare entrambe i rispettivi punti di forza, senza dimenticare i progressi che le due vetture stanno facendo nell'altro senso: la F1-75, regina in trazione in questo inizio di mondiale, sta migliorando notevolmente sul fronte dell'efficienza, mentre al contrario la RB18, partita con un'efficienza aerodinamica di prim'ordine pur con qualche grattacapo (relativamente parlando) nei tratti a bassa velocità, è migliorata molto da questo punto di vista. Con macchine complesse nella gestione delle frenate e nell'interpretazione delle curve lente, il pilota avrà modo di fare la differenza: Verstappen ha un conto in sospeso con l'Azerbaijan, Leclerc adora Baku, Perez sarà galvanizzato dal successo di Monaco e Sainz sta lavorando sodo per trovare con la F1-75 sensazioni migliori. Senza dimenticare gli imprevisti di Baku, sempre dietro l'angolo: chissà che non sbuchi qualcun'altro da dietro.

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