Autosprint

La pole di Leclerc a Baku ravviva la Ferrari e Vasseur

È solo un segnale ma vale oro!

Mario DonniniMario Donnini

28 apr 2023 (Aggiornato alle 17:59)

Lo stradominio 2023 di Max Verstappen e della Red Bull vede non impercettibile minicrepa a Baku, con Charles Leclerc e la Ferrari che tornano in pole position per il Gran Premio di domenica, regalando a Frederic Vasseur la prima vera soddisfazione da quando è al timone della Ferrari nel ruolo di team principal. Tutto questo nel giorno del 46esimo compleanno di Laurent Mekies, “diesse” Rosso dimissionario e destinato ad andare a dirigere AlphaTauri il prossimo anno. Ma, al di là delle coincidenze, il miglior tempo sul giro di Charles spacca, perché è un segnale potentissimo di una Ferrari in ripresa e finalmente a suo agio, su un tracciato privo di curvoni veloci e animato soprattutto da pieghe cieche a 45 gradi, a sfogare sull’immenso rettilineo, il più lungo del mondiale.

La particolarità di Baku fa sì che l’exploit merita ulteriori conferme altrove, su piste meno ibride e strane, ma resta pur sempre un segnale di vitalità, recupero e ripresa della Rossa, dopo un inizio stagione sottotono e contrassegnato da problemi di prestazione e affidabilità, specie per quanto ha riguardato il monegasco. I sorrisi smaglianti di Vasseur nell’immediato dopo pole rappresentano anche la prima gioia vera per il team principal francese, che a oggi non ha mai provato la soddisfazione del podio in rosso. E che proprio nella gara di domenica si trova a nutrire finalmente grandi aspettative.

Interessantissimo, per la Ferrari, anche il segnale politico e mediatico a carattere generale, con una Imola che proprio in questi giorni vive un momento delicato per la prevendita dei biglietti del Gp dell’Emilia Romagna e che con la prodezza di Leclerc a Baku potrebbe contare anche su un innegabile effetto “boost”. Quanto a Leclerc, si conferma specialista del tracciato azero, con la terza partenza al palo in carriera, unico pilota a esser riuscito a segnare più di una pole nella sua militanza in questo lay-out così difficile e vario, a metà tra il circuito cittadino puro e una specie di autostrada tra le case. Di sicuro, nessuno si aspettava una SF-23 così pimpante e valida: "La macchina si è rivelata buona, molto buona" -, ha precisato lo stesso Leclerc, che ora si ritrova messo molto bene anche nella miniqualifica della sprint race di domani, per la quale ha tutti i numeri per confermarsi protagonista. Di certo anche Vasseur, che dopo le partenze annunciate di Sanchez e Mekies, sta muovendo i primi passi del nuovo ciclo ricostruttivo della Ferrari, può contare su un’iniezione di fiducia ed entusiasmo in grado di ridare propulsione positiva alla sua leadership.

È vero, sono ancora bilanci parzialissimi e ancor privi di riscontri di gara, questi, ma in un panorama che sembrava totalmente monocorde a seguito del monopolio Red Bull d’inizio stagione, l’inatteso, sorprendente e entusiasmante colpo di coda della Ferrari di Leclerc e della gestione Vasseur a Baku fa accendere un faro nuovo su questo mondiale, proiettando luci e riflessi decisamente belli e invitanti. Non è un bengala di richiesta di salvataggio, questo, ma un razzo che significa potenza e potenzialità. In bocca al lupo e continuate così, ragazzi. Vasseur su tutti.

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