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Piastri e il fattore doppiaggi: "Stroll come uno alla prima gara di kart"

Nel finale di gara, il pilota Aston Martin ha rallentato la rincorsa di Piastri su Leclerc. Cruciale la gestione delle gomme e del graining, maggiore nella prima parte del GP d'Italia

Piastri e il fattore doppiaggi: "Stroll come uno alla prima gara di kart"
© Pirelli

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

2 set 2024 (Aggiornato il 3 set 2024 alle 14:23)

Due secondi e sei. È quanto è mancato a Oscar Piastri per provare a mettere in discussione la vittoria di Leclerc nel GP d'Italia. Per cancellare una condotta di gara e decisione strategica vincente, merito di una monoposto, la Ferrari SF-24, fortissima domenica nella gestione delle gomme.

Se il tempo perso dietro Sainz, in lotta per la posizione, è qualcosa di prevedibile e da mettere in conto, altro giudizio dà Piastri della guida di Lance Stroll, doppiati negli ultimissimi giri.

"Ho chiesto subito quale ritmo dovessi tenere per andare a prendere Charles. Il ritmo che mi serviva era quello che ho tenuto nei primi giri, a quel punto ero piuttosto ottimista. Ho perso un bel po' di tempo dietro a Carlos.

Stroll guidava come se fosse la sua prima gara di go-kart e non so cosa gli sia passato per la testa quando ha visto la bandiera blu. Questo mi è costato un altro secondo", racconta nel dopogara l'australiano.

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Piastri: non c'era altro passo da mettere in pista

La resistenza di Leclerc, con un passo gara solidissimo sul piede dell'1'23", ha neutralizzato il target di passo tenuto da Piastri dal giro 38 in avanti, dopo il secondo pit-stop.

"Sì, avevo bisogno che quello stint fosse perfetto per vincere la gara. Queste piccole cose alla fine ci sono costate la chance. Sarebbe stato comunque un azzardo, ma non eravamo certo lontani dal poterci riuscire. Ho spinto al massimo per cercare di farcela, non avrei potuto andare più veloce".

Pirelli, graining in calo durante il GP

Solo le Ferrari, tra i big della top ten - dove Albon e Magnussen hanno corso sulla stessa strategia - hanno puntato sull'unico pit-stop. Per Pirelli, prima della gara, era la tattica più veloce. Da gestire, però, il graining delle gomme. Un aspetto che Mario Isola ha indicato come molto rilevante a inizio GP, aggressivo sulla gomma anteriore sinistra, per ridimensionarsi nella seconda parte di gara.

Una gestione del ritmo che è stata la chiave decisiva per correre i 53 giri di Monza con un solo pit-stop.

"L'unica cosa su cui mi sono concentrato è stata l'anteriore sinistra. Vedevo che c'era un po' di graining e non volevo che peggiorasse. Altrimenti, sapevo che mi avrebbe fatto perdere la gara. 

Quindi, è stato il mio unico obiettivo per l’ultimo stint, anzi, in realtà da quando ho montato le gomme dure (giro 15; ndr). 

Sì, è stato il mio unico obiettivo. Sapevo che era fondamentale non accentuare troppo il graining, abbiamo fatto un ottimo lavoro. Non appena ho avuto aria libera, ho potuto modificare un po' il bilanciamento della macchina e sollecitare maggiormente le gomme posteriori, che era esattamente quello che volevo fare. Non appena è cambiato questo bilanciamento, ho sentito che il ritmo stava tornando".

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