Da una gara pazza a Silverstone è uscita la prima affermazione della carriera per Carlos Sainz, nel giorno in cui però fa discutere la strategia di un deluso Leclerc; altri record per Lewis Hamilton mentre la Red Bull salva il salvabile
Ci hanno creduto, eccome se ci hanno creduto. Ed erano pure convinti di potersela giocare all'uscita dei box, se solo il pit-stop non fosse stato troppo lento (4”3). Ma non c'è spazio per troppi rimpianti nella domenica di Lewis Hamilton, che è tornato ad assaporare le sensazioni che si provano quando si lotta là davanti, senza perdersi in un centro gruppo che non gli appartiene. La W13 non è l'arma migliore che gli sia mai stata data, eppure in quello stint lunghissimo con gomme medie si è rivisto l'Hamilton di sempre: costante sul passo, maestro nella gestione, pronto a caricarsi con le parole di Peter Bonnington, “Bono”, il suo ingegnere di pista. Negli ultimi giri ha dovuto sudare, infiammando una folla che insieme a lui ha creduto in qualcosa di più: è finita con un 3° posto, proprio come a Sakhir e Montréal, piazzamenti che restano il miglior risultato stagionale. Questo significa che Lewis, ieri, ha vissuto un qualcosa che non aveva mai vissuto in carriera, ovvero un digiuno di ben 11 GP: in precedenza era arrivato a quota 10 gare senza vittoria (gli era capitato altre tre volte prima di questa), ma mai ad 11.
Se è arrivato un record negativo, ne sono però arrivati altri due molto più gustosi: con questo fanno 13 podi a Silverstone, come mai nessuno è riuscito a fare sulla stessa pista. Superato un altro primato di Michael Schumacher: il tedesco aveva chiuso in top 3 per 12 volte sulle piste di Imola, Barcellona e Montréal, ma non era mai arrivato a quota 13. In Inghilterra Lewis ha messo dentro pure il decimo podio consecutivo sulla stessa pista (dal 2014 ad oggi ha sempre chiuso tra i primi tre nel Regno Unito, comprese le due gare qui disputate nel 2020), ed ha condotto la corsa dal 26° al 33° giro di gara: con queste tornate da leader è salito a quota 16 stagioni consecutive con almeno un giro in testa, un altro primato tolto a Michael Schumacher che si era fermato a 15 tra il 1992 ed il 2006. Insomma, Silverstone è casa di Lewis e Lewis, questo, lo ha dimostrato. Adesso attende una Mercedes che possa veramente confermarsi là davanti, perché una sola corsa non basta: ma ad Hamilton questa W13 inizia a piacere, e questo è già un grido di riscossa.
Sterzi a parte: Ma che bello ritrovare Hamilton!
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