GP Gran Bretagna: i 5 temi del fine settimana

GP Gran Bretagna: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Da una gara pazza a Silverstone è uscita la prima affermazione della carriera per Carlos Sainz, nel giorno in cui però fa discutere la strategia di un deluso Leclerc; altri record per Lewis Hamilton mentre la Red Bull salva il salvabile

04.07.2022 ( Aggiornata il 04.07.2022 12:13 )

Un signore in Rosso

Non ha voluto infierire, non ha voluto affidare alle telecamere un'amarezza che si tagliava a fette. Non ha voluto mettere in piazza le domande che, c'è da scommetterci, avrà fatto nel briefing post gara. E' stato un signore, insomma. E' un elogio che merita Charles Leclerc, capace di anteporre la squadra davanti a tutto anche in un giorno in cui avrebbe avuto di che essere un filo più egoista. Su quanto abbia influito l'indice alzato di Mattia Binotto appena sceso dalla macchina, si può discutere: il team principal ha in prima persona ammesso di avergli detto “di stare calmo”, leggendo in anticipo la situazione; si aspettava, come tutti, che Charles si sarebbe lasciato un po' troppo andare di fronte ad un microfono. Parlare di colpe di una squadra che vince può risultare stucchevole, quasi come non ci si accontentasse mai, quasi come ci fosse sempre il bisogno di cercare la polemica. Ma sono cose comuni, quando si diffonde la sensazione che alcune decisioni del muretto avrebbero potuto essere diverse. Già, ma quali?

Chiariamo subito una cosa: la Ferrari è stata coerente. Coerente con se stessa, perché mai ha detto di reputare Carlos il numero 2 di Charles, nonostante tra i due alla vigilia di Silverstone ballassero 24 punti, oggi ridotti a 11. E questo è il dato che fa riflettere: la classifica non giustificava una gerarchia prestabilita, sebbene a livello di prestazioni quest'anno Charles sia stato sempre più veloce di Carlos. A giustificare un eventuale favoritismo verso Leclerc, piuttosto, avrebbero dovuto essere le prestazioni in gara: il numero 16 ne aveva semplicemente di più nonostante avesse un'ala danneggiata. Leclerc chiedeva strada perché convinto di poter allungare sul resto del gruppo: con le medie aumentare il vantaggio su Hamilton è stato più difficile, ma con le dure, e lo si è visto una volta che è stato fatto passare, il suo ritmo era imprendibile, a cominciare dallo spagnolo, che avrebbe dovuto pure gestire i consumi di benzina. Eravamo al 31° giro di gara, otto tornate prima che si piantasse l'Alpine di Ocon. Avendo due macchie contro una (quella di Lewis, appunto), ci stava pure diversificare le strategie, ma resta un grosso dubbio, che è quasi una certezza: con più giri a disposizione a pista libera Charles avrebbe potuto aprire un gap superiore con gli inseguitori e, quindi, avere un margine sufficiente per una doppia sosta. Così non è stato, così come non c'è stato il margine per un doppio pit-stop: riguardando gli onboard, Charles avrebbe avuto il tempo di imboccare la corsia dei box una volta chiamata in causa la safety car, ma questo avrebbe significato una sosta in contemporanea e l'altissima probabilità di perdere la seconda posizione di Sainz a vantaggio di Hamilton.

Ad uno è stato detto “la finestra della safety car è chiusa” (Leclerc), all'altro che era "aperta" (Sainz), e la differenza della comunicazione probabilmente è legata alle due strategie, con la gomma del monegasco più fresca di cinque giri rispetto a quella dello spagnolo. Nelle intenzioni della Ferrari potrebbe aver contato questo ragionamento: meglio due macchine davanti, anche a costo di averne una in una situazione di gomma non ideale. Non si è voluto esporre, insomma, la prima posizione agli attacchi di un concorrente diretto. Gli ultimi giri hanno detto che meglio non è stato, e non si sa se al muretto abbiano sottovalutato il potenziale della soft oppure sopravvalutato quello della hard, fatto sta che di un errore si è trattato. La “track position”, a Silverstone, non pagava. Col senno del poi, questo è stato abbastanza chiaro.

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