Vasseur, Ferrari e la paura di un degrado gomme mai arrivato

Vasseur, Ferrari e la paura di un degrado gomme mai arrivato© Ferrari

La velocità in gara di Leclerc e Sainz non è stata mai all'altezza delle prestazioni viste in Austria, Frederic Vasseur spiega le ragioni di un rendimento sottotono della SF-23

Fabiano Polimeni

10.07.2023 ( Aggiornata il 10.07.2023 09:42 )

Tutta colpa di un venerdì nero, nel quale sono mancati i dati di una simulazione di passo gara completa, che non fosse solo quella condotta da Carlos Sainz e, peraltro, poco veritiera rispetto a quanto ha presentato Silverstone in gara.

La Ferrari riparte dall'Inghilterra con una cocente delusione dopo le brillanti prestazioni austriache. In sette giorni, su una pista diversissima per caratteristiche, la Rossa passa dall'essere seconda forza a quarta. Il piazzamento finale vede Leclerc e Sainz inquadrati tra le Williams. 

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Un passo lento temendo il degrado

"Credo che l'inizio dei problemi per noi sia arrivato venerdì, non abbiamo fatto la simulazione di gara con Charles e abbiamo provato solo le soft sulla distanza e ci siamo spaventati del degrado avuto", analizza Frederic Vasseur.

"Abbiamo deciso per medie e dure ma anche con quelle mescole non abbiamo spinto, siamo stati molto conservativi mentre il degrado è stato molto più lento di quanto non ci aspettassimo. Abbiamo perso tanto, Charles poteva fare molto meglio prima della Safety Car. Poi, abbiamo avuto sfortuna con la safety, perdendo un paio di posizioni. Il problema principale credo sia stato il ritmo, troppo conservativo".

Leclerc deluso: “Il problema è il ritmo”

Un errore fermare Leclerc già al giro 18, quando la finestra dei pit, per i piloti su gomma media, si è posizionata tra il giro 28 e il giro 33. 

In più, l'assenza di velocità in gara, al punto da vedere andar via, davanti e nelle prime fasi, il terzetto composto da Verstappen e le McLaren. 

Ammette come "avremmo potuto fare un lavoro decisamente migliore con il pacchetto che abbiamo", Vasseur. In sintesi: c'era altro da esprimere della SF-23 che non è stato tradotto in prestazione.

"Ho parlato con Charles e ha avuto la sensazione che non ci fosse degrado, abbiamo scelto di essere conservativi e non è stata la scelta giusta.

Siamo stati troppo conservativi con tutte le mescole. Quando abbiamo messo le dure con Charles era semplice raggiungere il target di tempo ma non era un target buono. Senza Safety Car saremmo stati un paio di posizioni avanti ma non era il risultato che ci aspettavamo". Tutta colpa di un venerdì nero.

Lo sviluppo continua, differenze minime dietro RB

Silverstone si è confermata essere una pista difficile e, soprattutto, ha confermato una competitività ritrovata, in un modo che ha del clamoroso, della McLaren. Ecco, l'Hungaroring, prossimo appuntamento in calendario, dirà se, nel prosieguo della stagione, al trio Mercedes, Aston Martin, Ferrari, si potrà unire la squadra di Woking.

Sainz: “McLaren e Mercedes più veloci di noi”

"Andremo adesso da Silverstone a Budapest, con caratteristiche e in condizioni estremamente diverse, poi ci sarà Spa: copriremo piste molto diverse e l'adattamento del pacchetto a ogni pista sarà cruciale. Noi continueremo a sviluppare la vettura, porteremo presto nuovi pezzi ma siamo così vicini tra secondo e decimo posto che un piccolo errore costa una fortuna. Preoccupazione non è la parola giusta. Se avessimo messo insieme tutto, al sabato, avremmo fatto la prima fila. Il risultato di oggi è stato la conseguenza dell'inizio di stagione, abbiamo avuto paura", prosegue Vasseur.

"Sappiamo che è tutta una questione di ottimizzazione, parliamo di 1-2 decimi al giro e probabilmente Silverstone sulla carta non era la pista migliore per noi. Non abbiamo sfruttato al meglio il pacchetto che abbiamo, dovremo fare un lavoro migliore alla prossima".


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