Il monegasco non va oltre il nono posto a Silverstone e ha il morale a terra. Di più non poteva fare
Doccia fredda per la Ferrari a Silverstone. Sebbene alla viglia del GP di Inghilterra a Maranello sapevano che su questa pista la SF-23 avrebbe sofferto, il risultato dell’Austria e il comportamento della vettura nelle qualifiche, apparsa consistente anche grazie agli aggiornamenti, lasciavano immaginare un esito migliore del nono posto di Leclerc e decimo di Sainz.
Estremamente deluso il monegasco. Leclerc, anche se penalizzato da un venerdì senza aver potuto fare le FP2 e quindi a digiuno di simulazione di passo gara, era convinto di poter lottare per il podio, ma la realtà della pista è stata ben diversa con la Rossa di colpo più lenta sul ritmo di McLaren e Mercedes.
Nel primo stint di gara, Charles ha lottato per la quarta posizione con Russell, tenendo abbastanza bene dietro l’inglese, poi il muretto ha optato una sosta anticipata per passare alle dure e difendersi dal possibile undercut di Russell, mossa rivelatasi alla fine sbagliata.
“Nella prima parte di gara non c’era ritmo, anche se le gomme non si sono tanto degradate - ha detto Leclerc a Sky - Dopo ci siamo fermati un po’ presto, forse per difenderci da Russell che era su una strategia opposta alla nostra. Poi siamo stati sfortunati con la SC, ci hanno passati in tanti, ma in quel frangente era impossible superare, anche se avevo passo, perché avevamo tutti il DRS”.
Ma chiamata ai box o “sfiga” con la Safety Car, il dato di fatto è che la SF-23 non si è mai veramente accesa: “Il problema principale è il ritmo, abbiamo faticato nelle curve veloci soprattuto in trazione facevamo fatica rispetto agli altri”.
E nemmeno la la soft avrebbe potuto scrivere un esito diverso: “Su questo non ho dubbi, la media nuova era migliore della soft usata”.
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