La Federazione, nel Consiglio Mondiale riunitosi in via straordinaria, è stata benevola verso gli atleti russi e bielorussi ma ha vietato la partecipazione alle squadre che hanno licenza di queste nazioni
Piloti sì, squadre no. E' la decisione del Consiglio Mondiale straordinario voluto dalla Federazione per prendere decisioni inerenti la guerra tra Russia e Ucraina. I piloti potranno correre sotto bandiera neutrale, per i team invece al momento è bandita la partecipazione: quali sono le squadre che dunque non vedremo in pista?
I piloti russi e bielorussi possono correre: ecco le motivazioni della Federazione
Partendo dalla Formula 1, nessun team corre con licenza russa, ma le ripercussioni ci sono state eccome: la Haas, ad esempio, ha subito dovuto provvedere a togliere dalla livrea lo sponsor ufficiale russo, Uralkali, con ripercussioni sulle casse della squadra; senza i soldi dell'azienda produttrice ed esportatrice di potassio, Gene Haas e Gunther Steiner dovranno rifare per bene i conti ed in questa serie di misure può rientrare il loro pilota, Nikita Mazepin. Se il russo non riuscirà a garantire i soldi promessi per correre, potrebbe dover lasciare il sedile, con Pietro Fittipaldi e Antonio Giovinazzi primi indiziati per la sostituzione.
Nessun problema in Formula 2, dove nessuna squadra è iscritta con licenza russa o bielorussa, e lo stesso vale per la Formula 3, nel campionato FIA.
Mazepin, compleanno agrodolce: può correre, ma riuscirà a salvare il sedile?
Nel WEC invece la situazione è diversa, perché tra gli iscritti in classe LMP2 figura la G-Drive, squadra di nazionalità russa che schiera Daniil Kvyat, René Binder e James Allen. Nel comunicato diffuso dalla Federazione Internazionale si spiega chiaramente come sia vietata la partecipazione a team russi e bielorussi in competizioni Fia, ma non è chiaro se anche per i team possa esserci un "salvagente": cambiando immediatamente licenza laddove sia possibile, oppure correndo direttamente sotto la bandiera neutrale della Fia, queste squadre potranno correre? Al momento la risposta è no.
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Neanche il mondo dei rally pare toccato più di tanto, dal momento che non figurano a livello mondiale squadre russe o bielorusse iscritte a WRC, WRC2 e WRC3. Estendendo il discorso a IRC e ERC, l'impressione è che il provvedimento vada a colpire più i team privati, che corrono di volta in volta, piuttosto che squadre attrezzate per disputare l'intero campionato.
Ma la Gran Bretagna va contro corrente: sospese le licenze dei piloti russi
Chi rischia nel mondo delle Gran Turismo è la Lada Sport Rosneft, costola sportiva della Lada. Scuderia russa a tutti gli effetti, che nel 2021 ha schierato una coppia di piloti tutta russa nell'unica gara in cui ha partecipato come wild card. Anche per loro i piani del 2022 potrebbero cambiare in seguito alle decisioni della Fia.
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