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La vicenda giudiziaria per lesioni colpose, che ha visto l'autista del mezzo pesante al centro del procedimento penale, si definisce con il GIP ad archiviare le accuse, dopo l'analisi delle perizie delle parti. Ci fu uno scostamento della traiettoria del camion, ritenuto però minimo
Fabiano Polimeni
23 lug 2021 (Aggiornato il 2 dic 2021 alle 15:02)
Mentre la vicenda umana di Alex Zanardi continua il lungo percorso di riabilitazione (leggi delle condizioni di Alex nelle parole della moglie Daniela), dopo l'incidente in sella alla sua handbike nel giugno del 2020, la vicenda processuale collegata arriva a definire la posizione dell'autista del mezzo pesante.
Il giudice per le indagini preliminari di Siena, davanti al quale il pubblico ministero aveva chiesto il 26 maggio scorso l'archiviazione delle accuse in capo all'autista del mezzo pesante, Marco Ciacci, ha deciso favorevolmente. Archiviata l'accusa di lesioni colpose: non c'è nesso causale tra la condotta del conducente e la determinazione dell'incidente.
Il confronto tra le parti è ruotato intorno alla dinamica dell'incidente, nello specifico la posizione del camion, a invadere la corsia di marcia nella quale procedeva Zanardi. Secondo i periti e il legale a rappresentare la famiglia di Alex Zanardi, in conseguenza della traiettoria del camion, a invadere parte della corsia opposta, si sarebbero verificati gli eventi che hanno portato all'incidente.
Le perizie analizzate dalla pubblica accusa, che hanno rilevato uno scostamento del camion dalla propria corsia di marcia, ma inferiore ai 40 centimetri - in ragione del tipo di mezzo e della strada percorsa, ritenuto "minimo" -, avevano portato il PM a chiedere lo scorso maggio l'archiviazione delle accuse in capo all'autista del camion. Richiesta alla quale si oppose il legale che rappresenta Zanardi.
Due mesi più tardi, nel pomeriggio del 22 luglio, la pronuncia del GIP, Ilaria Cornetti.
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