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Formula 1 - Lambo 291: polvere di stelle

Ogni fine anno in trattoria a Modena Sud si riuniscono le ex maestranze di Lamborghini Engineering. Stavolta al centro della rievocazione è stata la sfortunata ma intensa avventura dell'ultima monoposto Formula 1 concepita da Forghieri. Con tante stuzzianti rivelazioni. 

Formula 1 - Lambo 291: polvere di stelle

Mario DonniniMario Donnini

9 apr 2020 (Aggiornato il 2 dic 2021 alle 16:44)

Il giallo di Imola 1991

La storia della Lambo 291 ha un punto di svolta che nessuno dimenticherà: il Gp di San Marino a Imola. Terza gara del mondiale 1991, dopo Phoenix e Interlagos. In Brasile entrambe le Lambo sono fuori gioco, ma a Imola accade l’inatteso. Larini manca la prequalifica, mentre van de Poele la centra. A ricordare quel momento descrivendolo dal di dentro è l’ingegner Giachi: «La squadra denunciava le prime crepe e spaccature. Da una parte c’era chi stava con Larini, dall’altra chi era con van de Poele. Come due entità in una, con il Modena Team che era scontento di Lamborghini Engineering e la Lamborghini Engineering che non era contenta del Modena Team. L’atmosfera era pesante e a renderla esplosiva contribuì il passaggio alle qualifiche di van de Poele che lasciò senza parole l’entourage di Larini, eliminato, che pure non aveva colpa ma restò molto amareggiato». E questo è niente, visto che nel finale della gara si verifica il più grande giallo nella storia della Lambo 291. Perché mentre van de Poele è comodamen te in zona punti, praticamente e clamorosamente quinto, quando a una curva dalla fine è fermo alla Variante Bassa, col motore muto perché senza benzina. Quei due punti o magari uno a passo d’uomo, fate voi, avrebbero cambiato la vita a macchina, squadra, pilota e Lambo, invece nada. Una delusione atroce, terribile e terminale, dalla quale nessuno dei coinvolti si riprenderà mai più. Per chiarire il giallo, l’inspiegabile ritiro senza benzina in una gara a basso consumo perché partita con la pioggia, la parola al grande Carluccio Facetti. Sentiamolo: «Ero in Lamborghini Engineering chiamato da Audetto come responsabile del montaggio motori, poi passai al Modena Team, ma sempre con la fiducia di Forghieri. Non sono uscito contento, da quella storia. La squadra non ha mantenuto le direttive dell’inizio e le cose non sono andate per niente bene, fino al finale non proprio bello. Quanto a quello che lei chiama il giallo di Imola, ho una mia idea molto precisa e francamente non vedo nessun giallo. Molto semplicemente, l’addetto al rifornimento non ha fatto il pieno come doveva e van de Poele non è andato a prendersi la gloria che si meritava. Il clima non era facile e là, dentro al Modena Team, avevo a che fare con un po’ di gente che non sapeva molto di corse. Facile, no?».

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