Nasce la Elite World Cup, il campionato delle hypercar elettriche

Nasce la Elite World Cup, il campionato delle hypercar elettriche

Una ventina di team, nazione contro nazione, tutti al volante delle Lotus Evija da oltre 2.000 cv: ecco i dettagli del progetto

Daniele Drago/Edipress

23.08.2023 ( Aggiornata il 23.08.2023 11:14 )

È nata la Elite World Cup: un campionato mondiale di auto sportive elettriche, in arrivo ad autunno 2024 con protagoniste le Lotus Evija. Il nuovo campionato è stato presentato lunedì scorso a Johannesburg dai tre co-fondatori Liu Yu, Tokyo Sexwale e Stephen Watson, già coinvolti nel progetto della vecchie serie A1 Grand Prix.

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A1 Grand Prix: cos'era

Per chi non lo ricordasse: dal 2005 al 2009 si corse la A1 Grand Prix, serie riservata a monoposto a ruote scoperte dove a sfidarsi non erano tanto i piloti bensì le nazioni. Un progetto finalizzato ad attrarre maggior pubblico e incentrato sullo spettacolo ma che chiuse dopo quattro edizioni (per la cronaca, il pilota più famoso ad aver vinto è stato Nico Hulkenberg, che nel 2006/07 conquistò il titolo per la Germania assieme al compagno di scuderia Michael Ammermüller).

Elite World Cup: chi partecipa

Liu Yu e Tokyo Sexwale, ex titolari delle squadre nazionali A1 Grand Prix di Cina e Sudafrica, hanno unito le forze con il direttore generale del vecchio campionato e poi responsabile commerciale durante lo sviluppo delle prime due stagioni, Stephen Watson, per istituire la Elite World Cup in tempo per la stagione invernale 2024/25. I fondatori hanno rivelato di avere già i finanziamenti necessari per far decollare la serie con la costruzione di 50 auto da corsa elettriche, che molto probabilmente saranno basate sulla Lotus Evija, hypercar da oltre 2.000 cv lanciata sul mercato per la prima volta nel 2019. In tal senso, sono ancora in corso i colloqui sia con Lotus che con la società madre, la cinese Geely.

Si punta ad avere ben 25 squadre nazionali pronte a sfidarsi in pista. O meglio: almeno 18 nazioni per la stagione di debutto, con la speranza di aggiungere altri 7 Paesi negli anni a venire. Ogni squadra nazionale dovrà avere un minimo di due piloti. Ma quali piloti? La parola "Elite" si riferisce proprio al profilo dei driver che si cerca di attirare. L'organizzazione ha già fatto sapere che non intede reclutare giovani speranze del motorsport, semmai gente che ha già corso in Formula 1, IndyCar, NASCAR o anche nel WRC.

Elite World Cup: il format delle gare

I weekend di gara (8 per la prima edizione, 10 per gli anni successivi in caso di iscrizione di altre nazioni) saranno composti da una Sprint Race di circa 40 minuti il sabato, prima di una mini-endurance di circa un'ora e 20 minuti la domenica. Entrambe le gare saranno essenzialmente a staffetta: quando un'auto andrà ai box, sarà sostituita in pista dalla seconda vettura del team. Previsto un minimo di un pit-stop nella gara sprint e tre nella gara principale, il che significa che si ricorrerà alla ricarica rapida per ricaricare le batterie delle auto. Inoltre, le cosiddette "nazioni emergenti" del motorsport saranno tenute a schierare un solo pilota del proprio Paese e potranno ingaggiare altri piloti non nazionali per gli altri posti.

Perché le hypercar EV e non le Formula

L'organizzazione ha poi spiegato il motivo per cui non è stato replicato il modello della A1 GP nella scelta del tipo di vetture. Le monoposto sono state scartate dato ormai il dominio, nel campo delle ruote scoperte, della F.1; e inoltre, a livello di vetture elettriche, c'è già la Formula E. La scelta è così ricaduta sulle hypercar elettriche sostanzialmente per due motivi: perché sono comunque vicine ai modelli di serie (per quanto non sia in realtà così frequente vedere circolare auto da 2.000 cavalli sulle nostre strade...) e soprattutto perché sono d'interesse per il gruppo di investitori principale, che è prevalentemente cinese.

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