Brendon Hartley: momento difficile ma lunga vita al Wec

Brendon Hartley: momento difficile ma lunga vita al Wec©  sutton-images.com

Il punto di vista del due volte campione del mondo endurance con Porsche sui cambiamenti della serie: "Un'era giunge alla fine ma non è la fine del Wec"

Francesco Colla

25.12.2017 10:28

Nonostante si schermisca, Brendon Hartley (a sinistra nella foto sul podio di Le Mans) è tra i pochi a conoscere l’effettivo valore dell’ultima avventura Porsche nella massima categoria dell’endurance. Dopo l’annuncio dell’addio alla Lmp1, il neozelandese è stato abile  a sfruttare la rivoluzione in casa Toro Rosso. E ora si prepara a correre la sua prima stagione completa in Formula 1 in un momento estremamente delicato per il Wec: “Sono certo ci siano persone più qualificate di un pilota per parlare del futuro del Wec, tuttavia penso che la serie prospererà nuovamente e che talvolta i cambiamenti siano positivi, possono portare una ventata d’aria fresca”. 

Due volte campione del mondo Wec, vincitore della 24 Ore di Le Mans, è uno dei nomi più importanti dell’endurance contemporaneo: “Ho vissuto quattro anni incredibili con Porsche. Ci sono state incredibili battaglie su vetture incredibili tra Audi, Porsche e Toyota. La tecnologia e le prestazioni erano meravigliose e mi sento privilegiato di averne fatto parte. E’ triste che questa era giunga alla fine, ma allo stesso tempo non la vedo come la fine del Wec”.

Uno dei punti deboli della prima super-stagione endurance sarà la povertà in griglia di partenza di vetture Lmp1. Compensata però da uno schieramento straordinario in Gte-Pro: “La categoria GT – prosegue Hartley – è veramente forte, con l’arrivo di Bmw e gli altri costruttori. Certo la Lmp1 per come la conosciamo si sta avviando verso la fine, ma grazie alla mia esperienza in America che il motorsport è tuttora fiorente. In Lmp1 i budget erano molto elevati e le auto complesse: andandosene Audi ha innescato questa catena di eventi, ma in generale le gare di prototipi godono di ottima salute”.

Il prossimo 5 aprile al Paul Ricard si correrà il consueto prologo pre-stagionale e per la prima volta ci saranno in pista solo due vetture ibride, le Toyota TS050. Affiancate dalle Lmp1 Manor e DragonSpeed: “Riguardo al possibile vantaggio che le Lmp1 non ibride potrebbero trarre da un Balance of Performance, nell’Imsa sta funzionando ma voglio essere cauto e non so cosa si profila all’orizzonte. Quando devi tagliare i costi devi per forza fare qualcosa”.

Le novità del Wec riguardano anche il calendario, con una stagione spalmata su 13 mesi con un doppio appuntamento a Le Mans: “Penso che l’idea di mettere Le Mans alla fine della stagione sia interessante. E’ un gran finale e vale il doppio dei punti, siamo tutti d’accordo che sarà un grande spettacolo e attrarrà un gran numero di spettatori. Conosco la passione per La Mans, c’è un grande supporto da parte dei costruttori di Gt e se aggiustano le regole nella direzione giusta sono sicuro che avrà successo. Il motorsport è in salute e nonostante alcuni costruttori abbiano lasciato la Lmp1, si riprenderà”. 


    

 


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