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L'equipaggio sulla TS050 numero 8 precede la 7 di Conway-Kobayashi-Lopez. Il miglior tempo lo firma Nakajima. Lotta serrata tra le LMP1 non ibride, in GTE Pro Porsche precede Ford e la Ferrari di Pier Guidi-Calado-Serra
14 giu 2018 (Aggiornato alle 09:59)
Non esiste una storia già scritta alla 24 Ore di Le Mans, nemmeno con il primo turno di prove libere e di qualifica alle spalle che confermano quel che era facilmente pronosticabile. Anzi, scontato. Toyota in prima e seconda posizione, la TS050 Hybrid numero 8 di Buemi-Alonso-Nakajima realizza il miglior tempo nelle due ore di qualifica a disposizione, ben lontana dal tempo che valse la pole lo scorso anno a Kobayashi, il 3’14”7. Arriva un 3’17”270, 107 millesimi meglio della numero 7 di Conway-Lopez-Kobayashi.
Tanto lavoro portato avanti nel perfezionare la TS050 nei 31 e 33 giri – rispettivamente quelli coperti dalla numero 8 e numero 7 – notturni. Il run veloce non era tra le preoccupazioni principali di Pascal Vasselon, come aveva anticipato durante la sessione di libere. «E’ stata una buona giornata e abbiamo imparato molte cose nelle libere sull’assetto. In qualifica è stato più un abituarsi alle condizioni di notte, è andata bene per me ed è stato positivo poter fare alcuni giri con il buio. Mi aspetto di più domani (oggi; ndr), sto ancora cercando dei punti di riferimento e di frenata», ha commentato Fernando Alonso dopo il programma svolto al mercoledì.
Il miglior tempo è firmato da Nakajima, il secondo da Kamui Kobayashi: «Il mio giro non era male ma come sempre il traffico rende le cose piuttosto difficili. La cosa principale era coprire tanti giri e lavorare al programma sull’assetto e le gomme. L’avvio è competitivo ma c’è ancora tanto altro da fare, controlleremo tutti i dati e proveremo a migliorare la macchina per la gara».
Alle spalle della LMP1 ibrida si inserisce la BR LMP1 di SMP Racing, poco più di 2” il gap pagato da Sarrazin-Orudzhev-Isaakyan, in un confronto con Rebellion che vede 3 macchine in 4 decimi e la migliore delle RB13 nella numero 1 di Lotterer-Jani-Senna. Più staccata, al momento, la seconda SMP Racing con Petrov-Aleshin-Button, a 2” dalla numero 17di Sarrazin.
La Classe Lmp2 è guidata dalla Oreca del team Idec Sport, Memo Rojas autore del provvisorio nono tempo assoluto, in 3’24”956, 3 decimi davanti a TDS Racing con Perrodo-Vaxiviere-Duval.
Dai prototipi alla Classe GTE Pro, dove Porsche ha dettato legge nelle libere e in qualifica. Non senza qualche problema per la 911 RSR numero 91 di Lietz-Bruni-Makowiecki. Gimmi Bruni firma il 3’47”504 che è riferimento di Classe in qualifica 1, davanti a Christensen-Estre-Vanthoor sulla Porsche numero 92. Ma sono appena 2 i giri effettuati nella sessione notturna, prima che una foratura fermasse la RSR più veloce: «Il mio primo giro è stato fantastico, con pochissimo traffico e ho potuto spremere tutto dalla macchina. Al secondo giro ho impostato curva 1 esattamente come nel giro precedente ma all’improvviso ho perso la macchina in inserimento e sono finito nella ghiaia. Mi sono accorto quando sono uscito dalla macchina che l’anteriore destra era a terra», ha raccontato Bruni.
24 Ore Le Mans, tutti i tempi della Qualifica 1
Ford GT terza e quarta, Mucke-Pla-Johnson girano in 3’49”191, contro il 3’49”582 di Hand-Muller-Bourdais alle loro spalle. La migliore delle Ferrari schierata da AF Corse è l’equipaggio numero 51 di Pier Guidi-Calado-Serra, quinto a 2 decimi dalla Ford e più di 2” dalla Porsche di riferimento. Dodicesima di Classe la Ferrari 488 GTE Pro di Rigon-Bird-Molina, mentre Giovinazzi-Vilander-Derani chiudono al 15° posto, dietro anche a due GTE Am – le Porsche Dempsey Proton di Cairoli-Al Qubaisi-Roda e di Campbell-Ried-Andlauer -. Appuntamento per migliorare i tempi alle 19:00 e alle 22:00, ultimi due turni di qualifica che definiranno la griglia di partenza della 24 Ore di Le Mans 2018.
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