24 Ore Daytona 2020, da Cadillac a Lamborghini solide conferme

24 Ore Daytona 2020, da Cadillac a Lamborghini solide conferme© LAT Images

Tutti i protagonisti di Classe hanno evidenziato la difficoltà di una 24 Ore corsa su ritmi altissimi e senza margine d'errore. Farfus (BMW): "Miglior 24 ore mai corsa"; Sanna (Lamborghini): "Vittoria leggendaria"

Fabiano Polimeni

27.01.2020 ( Aggiornata il 27.01.2020 10:49 )

L’edizione 2020 della 24 Ore di Daytona passerà agli annali per essere corsa via velocissima e, soprattutto, per aver registrato solide conferme tra i vincitori di Classe.

Cadillac, BMW, Lamborghini, in Classe DPi, GTLM e GTD si è assistito al ripetersi dei successi registrati un anno fa.

Il team di Wayne Taylor ristabilisce gli equilibri in gara dopo l'assolo Mazda velocissima in qualifica. Il trionfo di Briscoe-Dixon-Kobayashi-van der Zande è accompagnato dalla prestazione della Cadillac di Miller Motorsports, terza dietro Mazda.

Gara rapida e più complessa

“Kamui ha fatto un lavoro eccezionale nelle ultime due ore e mezza. Sapevamo di avere una macchina veloce, è stato un sollievo che non ci siano state bandiere gialle nel finale, così da poter conservare la leadership.

Wayne ha messo in piedi questo programma ed è una macchina sempre in grado di vincere la Rolex 24, è fantastico farne parte”, le parole di Rian Briscoe.

L’analisi della corsa da parte di Wayne Taylor evidenzia le difficoltà nel ripetersi in condizioni diverse dallo scorso anno: “Come sanno tutti, questa è una gara molto difficile da vincere. Quest’anno probabilmente lo è stata più di altri anni; avevamo un minor numero di macchine iscritte e questo vuol dire non avere moltissime fasi di neutralizzazione e praticamente tutti hanno corso a tavoletta per tutto il tempo.

Davvero, il team è stato straordinario, questi piloti poi… non si può elogiarli abbastanza. Sono come delle superstar ma non ci sono protagonismi, è un evento di squadra e tutti sono concentrati sul quadro complessivo, vincere”.

BMW, Farfus 24 Ore da incorniciare

Al centro del podio in Classe GTLM, come nel 2019, c’è il team BMW RLL, che ha legittimato il successo nell’arco delle 24 Ore, sfidando le due Porsche 911 RSR, a completare il podio. “Difficile mettere a confronto le due vittorie. Nel 2019 guidammo la corsa per un solo giro e approfittammo dell’ultima opportunità per vincere sotto la pioggia.

Quest’anno siamo stati tra le squadre che hanno fatto corsa di testa sin dal primo giro. Abbiamo guidato la gara più a lungo di ogni altra macchina in GTLM, ed è stata una corsa decisa dalla fantastica lotta tra la nostra macchina numero 24 e le due Porsche. Abbiamo assistito a una competizione dura ma leale”, il commento di Jens Marqardt, capo di BMW Motorsports.

Con l’equipaggio #25 in quinta posizione per un problema tecnico a condizionare il risultato finale, certo Marqardt altrimenti della possibilità di essere sul podio, è stato l’equipaggio Khron-Edwards-Mostert-Farfus a trionfare. Entusiasta il pilota portoghese, “sono senza parole, è stata la migliore 24 ore che abbia mai corso in vita mia. È stata velocissima, estremamente serrata e non potevi permetterti nessun errore.

Abbiamo corso la gara perfetta, il team, la strategia, i piloti, i meccanici. La macchina ha funzionato bene per tutta la corsa e non ti capita spesso di superare tutte le 24 ore così”.

Ferrari penalizzata dal BoP

Classe GTLM che ha visto la Ferrari del team Risi Competizione costretta allo stop nell’ultima ora di corsa, per un danno causato dall’esplosione di uno pneumatico. Un Balance of Performance molto sfavorevole alla 488 GTE è al centro delle analisi di Davide Rigon: “Ritirati a un’ora dalla fine…. Abbiamo dato davvero tutto ma senza BoP, grazie per il grande impegno a tutto il team Risi Competizione.

Non ho mai visto un BoP così negativo per noi, facevamo fatica a superare le vetture di classe GTD in velocità”. E Daniel Serra ha aggiunto: “Abbiamo fatto il massimo anche se credo sia stato evidente a tutti che non avevamo la velocità sul rettilineo che i nostri avversari hanno messo in mostra. Il team ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità, noi piloti anche dunque abbiamo poco da rimproverarci”.

Lamborghini da Leggenda

Presenza italiana a Daytona che può festeggiare in Classe GTD il triplete Lamborghini, con Andrea Caldarelli sulla Huracan GT3 vincente di Paul Miller Racing e Marco Mapelli sulla gemella gestita da GRT Magnus, secondo sul podio. Per Mirko Bortolotti un podio su Audi R8 di WRT Speedstar.

Questa terza vittoria ha dell’incredibile perché è figlia di un lavoro costante durante tutto l’anno, è il segnale che non ci accontentiamo mai, che lavoriamo sempre con grande costanza e determinazione. Grazie ai nostri ragazzi, hanno fatto un lavoro eccezionale”, sono state le parole di Giorgio Sanna, responsabile dell’attività motorsport Lamborghini.

“Grazie a tutti i team clienti, partendo da Paul Miller Racing, ma anche Gottfried Grasser, che ha svolto un grandissimo lavoro come sempre. È stato un po’ sfortunato con un paio di macchine, però ha fatto un lavoro straordinario con la macchina guidata di Mapelli nell’ultimo triplo stint.

Siamo così orgogliosi perché si tratta della terza vittoria consecutiva. È una vittoria leggendaria per noi, per tutta l’azienda e siamo orgogliosi di avere tutti questi fantastici piloti, gli ingegneri della Squadra Corse e tutta la gente a Bologna. È qualcosa di incredibile”.

Caldarelli, 24 Ore a tutto gas

Nell’equipaggio statunitense di Sellers-Snow-Lewis, il contributo di Andrea Caldarelli, a tagliare il traguardo: “Negli ultimi tre anni si sono corse gare un po’ più strategiche. Questa, con non molte gialle, si è visto come sia stata una gara costantemente in spinta. Nelle ultime tre ore sono stato in macchina, è stata una gara estremamente dura, soprattutto battagliando con il mio compagno delle gare europee, è stata una sensazione strana. Vincere una 24 ore è un impegno di squadra, ognuno di noi ha un approccio diverso alla corsa e questo ci ha permesso di centrare la vittoria”.

L'ordine d'arrivo per Classe


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