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10 giu 2025
Lì, sotto l’ombrellone messo sulla terrazzina di Fiorano per riparare piloti ed addetti ai lavori dal sole, e che invece è utile per ripararsi sì ma dalla pioggerellina modenese, Miguel Molina sembra in pace col mondo. Ha salutati i suoi amici spagnoli, aspetta l’ultima intervista faccia a faccia della giornata. Lui che due anni fa era stato quello che più di tutti aveva voluto sottolineare l’aspetto umano del percorso, non è cambiato di una virgola, nel pensiero e nei modi di fare. Rispetto a quando è cominciata l’avventura in Hypercar, Miguel Molina ha una Le Mans in più ma proprio come allora, non dà niente per scontato. Né i risultati, ottimi in questo avvio di stagione, né il colore della maglietta e del cappellino che indossa, il rosso.
Miguel, il bilancio di inizio anno è indubbiamente positivo. È un inizio al di là delle aspettative o, considerando che le prestazioni erano state molto buone anche l’anno scorso, un po’ ve le aspettavate?
“Sono indubbiamente molto contento di come abbiamo cominciato la stagione. Per l’obiettivo fissato ad inizio campionato, era molto importante cominciare bene. L’obiettivo è vincere il mondiale ed è un obiettivo possibile solo se cominci bene sin da subito il campionato. Siamo partiti bene e sono contento ed orgoglioso di come stanno andando le cose, il che vuol dire che il lavoro che abbiamo fatto in inverno sta funzionando bene. Siamo competitivi”.
Tutti voi piloti della 499P vi siete trovati bene alla guida sin da subito. Come è cambiata a livello di guida? Ci sono le stesse sensazioni? I cambiamenti sono stati grandi oppure avete lavorato sui dettagli?
“L’auto è cambiata moltissimo dal primo giorno, anche a livello di guida. È migliorata molto anche a livello di guidabilità, di come sentiamo la macchina, e questo aiuta a dare sempre qualcosa di più che si traduce in performance. Questo è possibile solo se c’è dietro un bel gruppo di persone, di ingegneri e piloti che vanno nella stessa direzione. Questo aiuta tanto”.
Dall’esterno il miglioramento più grande sembra quello a livello di gestione gomme.
“Era un punto complicato per noi all’inizio del progetto. Dovevamo capire come funzionassero le cose in una categoria che per noi era nuova, poi abbiamo cercato di ottimizzare il materiale a disposizione. Tra l’anno scorso e quest’anno abbiamo lavorato su punti che hanno avuto un ritorno molto buono”.
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