Fernando non si pronuncia ufficialmente sulla presenza al rally raid del prossimo gennaio. Dopo il Rally del Marocco analizza gli aspetti positivi dell'esperienza e i punti sui quali serve ancora un miglioramento
Il Rally del Marocco registra la vittoria di Giniel De Villiers davanti a Carlos Sainz, Toyota davanti al buggy MINI. Pochi secondi a separare i due.
Dalla prova del campionato Cross Country, però, si aspettava anche altro. Impressioni in corsa e sensazioni di Fernando Alonso, nel percorso di avvicinamento alla sfida della Dakar 2020. Tra contrattempi e incidenti, la classifica è un aspetto off-limits, nemmeno l’obiettivo della vigilia.
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Al termine delle 5 prove speciali guarda all’esperienza collezionata insieme a Marc Coma e i punti sui quali ancora migliorare, se vorrà essere al via della Dakar 2020 con una preparazione ottimale.
“Concludere il Rally del Marocco non è facile come sembra e ci siamo riusciti, per questo sono contento. È una delle prove più dure del calendario. C’è tanto margine di miglioramento e provo a farlo giorno dopo giorno”, le parole riportate dagli spagnoli di Marca.
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Nei due mesi e mezzo che mancano al rally raid più celebre, i test e le uscite in gara non mancheranno. Fernando e Coma potrebbero prendere parte ad alcune prove del campionato Saudi Rally Raid, terreno ideale per scoprire scenari e paesaggi simili alla Dakar dell’esordio in Arabia Saudita.
Formalmente, il percorso avviato da Alonso negli ultimi mesi, è funzionale a “capire” se una Dakar può essere corsa nelle condizioni di far bene. Quali siano gli standard di Fernando, è noto. Vincere, sempre. Guidare l'Hilux ed essere all'altezza dei blasonati ed esperti compagni di team darebbe comunque lustro all'impresa, considerando la prima volta alla Dakar.
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L’attesa è di una conferma al termine del programma stilato da Toyota, sebbene dopo il rally del Marocco Fernando abbia chiarito: “Non so sulla Dakar. Ci penserò tra qualche giorno, parlerò con la squadra e prenderò la decisione migliore.
Devo anche ai prossimi mesi, quale sarà la preparazione necessaria per arrivare al 100% ed essere il più competitivo possibile, se decidessimo di andare”.
La sfida non è assolutamente semplice. Per un pistaiolo, calarsi nel mondo dei rally raid è un radicale cambio di prospettiva. Sui punti ancora da migliorare, Fernando ha spiegato: “Sono tanti, dal leggere bene il terreno agli ostacoli che hai intorno.
Anche l’attraversamento di molti fiumi in questo rally: dove l’istinto mi diceva di passare da un lato e tutte le tracce andavano da un’altra parte.
Ho provato a seguire le piste battute di chi ne sa di più. Certe cose devo portarle io, avere un po’ di ritmo in più. Con Marc miglioreremo a poco a poco”.
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