Le reazioni dei primi tre della generale dopo la prova che da Neom ha portato la carovana della Dakar ad Al Ula, con le insidie principali concentrate nel finale e nei passaggi tra le rocce
Un terzo di Dakar 2020 è alle spalle e, in testa alla generale, Sainz-Cruz guidano con 3 minuti di margine su Al-Attiyah-Baumel e 11” su Peterhansel-Fiuza.
Prova speciale lunga e difficile, questa quarta tappa, soprattutto nel finale, con i big tra le auto tutti a segnalare l’impegno nei passaggi tra le rocce. Vince Peterhansel, prima affermazione in questa Dakar 2020 per il pilota francese e Paulo Fiuza, navigatore dell’ultima ora col quale migliora l’intesa.
“E’ una bella sensazione dopo tutti i problemi avuti nei primi giorni, anche se abbiamo comunque sofferto una foratura e ci siamo persi una volta. Non è stata una tappa impeccabile, però è grandioso centrare la vittoria”, racconta al traguardo.
“È stata dura guidare l’assalto e Carlos ha perso del tempo, però ha fatto un lavoro eccezionale visto che non ha impiegato molto a tornare in strada. Oggi può considerarsi l’MVP.
C’erano più pietre del previsto e gli ultimi 60 km sono stati davvero difficili. Io e il mio copilota iniziamo a comunicare in modo più sereno e accurato, stiamo migliorando. Questa nuova Dakar è brillante, ha tutti gli ingredienti: paesaggi incredibili, navigazione insidiosa e abbastanza difficoltà da fare selezione. Finora gli organizzatori sono stati perfetti”.
Dakar 2020, 4ª tappa: Peterhansel recupera, Sainz resiste
Secondo ad Al Ula (2’26” di ritardo) e secondo nella generale, Nasser Al-Attiyah resta in “agguato” e aspetta le dune: “Abbiamo fatto davvero un buon lavoro ma non è stata una giornata facile. È stata molto insidiosa, l’ultima parte abbiamo provato a spingere e non è stato semplice.
Certi passaggi erano davvero difficili ma va bene, sono piuttosto contento. Guardo a domani, arriveranno le dune sul percorso. Oggi non abbiamo avuto forature, non abbiamo preso nessun rischio. Abbiamo provato a salvare tutto perché è ancora una gara lunga.
Ho cambiato stile di guida, dovevo davvero affrontare certe parti andando sul sicuro e spingere in altre”.
Attardato di 7 minuti, Carlos Sainz non ha usato mezzi termini per definire il finale di tappa: “È stata una giornata dura, con tante pietre soprattutto negli ultimi 100 chilometri. È stato uno dei tratti più difficili più complessi che abbiamo mai affrontato, con pietre enormi. Siamo riusciti comunque a portarla a casa senza grandi problemi e a mantenere la leadership”.
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