Difendo Leclerc

Difendo Leclerc

Tutti i grandi campioni hanno un errore inaccettabile con cui convivere. L'importante è quello che succede dopo e come la caduta viene digerita e metabolizzata

25.07.2022 13:05

Leclerc out subito dopo Signes? Per certi versi è il classico errore alla Leclerc. Mentre reagisce con fallo di frustrazione a una prognosi agonistica che lo pressa psicologicamente. Come l’anno scorso, non rarissimamente, quando si giocava tutto, specie ai primi metri di corsa, esasperato all’idea di guidare una Ferrari fin dall’anno prima condannata per decreto Fia segreto (di Pulcinella) a giudicare un biennale ruolo di comparsa.

Il punto debole di Leclerc

Come quest’anno a Imola, quando l’idea di finire sverniciato da un imprendibile Verstappen davanti al pubblico della Collina della Passione lo manda in sovraccarico d’orgoglio ferito, costringendolo a un’uscita altrimenti non spiegabile. Charles Leclerc, insomma, ha un temperamento ultralatino che può andare in emergenza nel momento in cui sente di combattere battaglie presumibilmente impari. Se invece se la gioca alla pari, vedi Spa e Monza 2019, quand’anche pressato da una Mercedes minacciosa, spietata ma non favorita, resta freddo e spietato, sapendo rispondere alla grande. È la prognosi infausta, la consapevolezza di combattere una sfida momentaneamente, transitoriamente o apparentemente difficile se non impossibile, che lo rende vulnerabile, stressato e eventuale bersaglio di un proprio errore.

Corsi e ricorsi storici

L’uscita di Signes 2022, anche se somiglia nell’esecuzione tanto alla papera di Vettel a Hockenheim 2018, è completamente diversa nell’innesco, nel contesto e nel giudizio che ne scaturisce. Perché Leclerc al 18esimo giro del Gp di Francia 2022 era sotto pressione, sapeva di aver gestito i primi critici giri al meglio ma nello stesso tempo era consapevole che la battaglia in corso con Verstappen sarebbe stata ancora lunga e infernale. Da lì quell’attimo maledetto di cedimento, col disastro che accade reso ancor più catastrofico dalla retromarcia che non entra, la quale condanna la Ferrari a restare lì. Dal team radio si evince che Charles era senza fiato, col cuore a mille, preoccupatissimo e quasi sfibrato dal duello terribile e bello in atto con Max.


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