Lewis a un bivio: o risorge o smette

Lewis a un bivio: o risorge o smette

Hammer ora va in vacanza. lui pare quello di sempre ma la sfida 2023 si annuncia terribile

21.11.2022 09:18

Lasciate stare il concetto di stagione finita e d’inizio delle vacanze. Forse per alcuni sarà così, ma non certo per Lewis Hamilton. Il campionissimo inglese dal momento in cui s’è fermato in pit-lane ad Abu Dhabi anzitempo, con la sua Mercedes che rifiutava le marce, ha solo dato inizio al conto alla rovescia più teso e ansiogeno della sua vita. Quello verso l’inizio della prossima stagione, che per lui equivarrà al vero e proprio momento della verità. Il 7 gennaio 2023 compirà trentotto anni e sarà reduce da un biennio psicologicamente devastante, in cui ha subito dapprima la decisione arbitrale più iniqua e predatrice nell’intera storia della Formula Uno, ossia il finale di Abu Dhabi 2021, e subito dopo l’arrivo della Mercedes W13, ovvero la Freccia d’Argento più abortiva nell’intera saga della Casa tedesca nei Gran Premi.

L'avversario in casa

Non finisce qui, perché dal prossimo anno Lewis dovrà rinnovare anche il confronto diretto con un George Russell che non è più quello d’inizio 2022, potenziato come un pokemon, avendo fatto un salto di qualità che lo vede ora come il compagno di squadra più giovane e lanciato rispetto a tutti i team-mate che Hammer ha avuto fino ad ora. Parliamoci chiaro, non è mica la prima volta che Lewis finisce dietro a un suo fratello di colori. A batterlo come noto erano già riusciti Jenson Button ai tempi della McLaren-Mercedes 2011 e Nico Rosberg in piena era Mercedes turboibrida, ossia nel 2016, col titolo in palio. Ma quello che più mette ansia nello slalom parallelo con Russell è che quest’ultimo è in netta parabola ascendente, di fatto migliorando e acquisendo esperienza e sicurezza gara dopo gara.

L'ottavo titolo e "Padre tempo"

Mentre Hamilton, stando all’anagrafe, più il tempo passa e più ha il dovere di confrontarsi con la paventata ombra di un declino di prestazioni che prima o poi fatalmente avrà luogo. In poche parole, da questo preciso momento comincia il periodo più delicato e critico all’interno della professionistica di Sir Lewis Hamilton. Da qui in poi nulla sarà come prima. Il target del possibile ottavo titolo iridato resta assolutamente nel mirino, tuttavia come precondizioni lui dovrà avere a disposizione una Mercedes finalmente e globalmente degna di questo nome, potendo anche contare su una motivazione e un indice di performance di livello mostruoso. Perché per dare la paga a uno come Russell dall’inizio del 2023 in poi, ci sarà bisogno di un Lewis che vada non meno del medesimo, avendo un briciolo di astuzia e cattiveria in più.

Monoposto all'altezza

Gli anni delle superfrecce turboibride che infilzavano tutti sembrano lontani, così come lo sono le stagioni in cui l’unico possibile contendente alla vittoria di gara sembrava essere il non narcolettico ma nemmeno terrificante team-mate Valtteri Bottas. Adesso quel mondo dolce, zuccheroso e pacioccone non esiste più e Lewis, da comodo che era dal 2017 al 2020, adesso si ritrova sempre più a dover dipendere dalla possibilità della Mercedes di creare una W14 finalmente di nuovo all’altezza della situazione per tutto l’anno e anche su un serbatoio motivazionale supplementare fatto di classe allo stato puro ma anche di rabbia, determinazione e carattere tali da farlo schizzare ancora una volta al top, a combattere metro per metro in zona leggenda.

Le mosse di Lewis

Quindi che cosa farà adesso Lewis, staccherà la spina o si darà alla pazza gioia? Presumibilmente nessuna delle due. Se ne starà in vigile attesa, senza esagerare da una parte o dall’altra, evitando di fare troppo il secchione o il finto menegreghista gaudente, dando ragionevolmente inizio a un periodo nel quale potrà e dovrà ricaricare le pile psicologiche, il kers esistenziale che muove ogni persona chiamata a una serie di sfide e confronti che stavolta si riveleranno determinanti per la definizione, la sublimazione, il prosieguo o, nella peggiore delle ipotesi, l’inizio della fine di una carriera comunque fantastica e a suo modo inimitabile. Mai e poi mai Lewis si era trovato di fronte a una serie di confronti, sfide e scommesse - sia interne che esterne al team -, così pressanti e prive di compromessi. C’è da sperare che Toto Wolff sappia strizzare a dovere la squadra per produrre una monoposto da urlo e poi per Lewis l’imperativo sarà battere Russell nel derby argenteo e andare a riprendere Verstappen per regolare una volta per tutte i conti, rimettendo all’ora giusta l’orologio della storia della Formula Uno.

Le sfide del 2023

Sapete che penso? Cavolo, che vigilia fantastica, che è appena iniziata. Altro che stracco finale di 2022 per dare spazio alle vacanze di Natale. Qui siamo all’antivigilia del confronto più terrificante che Lewis Hamilton dovrà superare nella sua vita, che fino a oggi è sempre sembrata una favola. E stavolta, tutto sommato, il cimento sarà quello insidioso ed entusiasmante con se stesso. Saprà Hamilton - che come la salamandra nel fuoco delle delusioni si rinnova -, battere e prendere il posto del Lewis furibondo con Michael Masi, con la W13, deluso dalle zero vittorie 2022, e ben poco rasserenato dall’idea di avere in squadra uno che per niente al mondo accetterebbe di alzare il piede dopo che Toto Wolff avesse premuto il pulsante “tactics”? Questo fin da ora è già uno degli interrogativi più intensi e affascinanti dela stagione 2023, il primo che è già in viaggio via corriere, destinazione Gran Premio d’avvio della prossima stagione. Stavolta scusanti non ce ne saranno anche se in fondo, a ben guardare, nella vita e nella carriera di Lewis Hamilton, le scusanti non sono mai esistite. O la va o la spacca. O dente o ganascia. O risorge presto e bene o dovrà prendere una strada simile a quella di Vettel, anche perché per uno come lui le vie di mezzo non esistono né sono mai esistite.

E' sempre lui

Un punto solo è ben chiaro. Come capacità, velocità, lucidità e prestazione, Lewis Hamilton è ancora in tutto e per tutto Lewis Hamilton. Niente in questo complesso, difficilissimo e ingeneroso 2022 ha mai fatto pensare a un Hammer livemente bollito o ansiogenamente ammosciato. Nulla di nulla. La verità è che lui è sempre là, semmai è la realtà attorno che sta divenendo per lui oggettivamente giorno per giorno sempre più difficile. E questa idea del bivio secco e irrinunciabile davanti, è un qualcosa che già dà valore, intensità drammatica e hype al 2023, che sarà, comunque vada, l’anno dela verità. In una situazione del genere, se per caso Hammer dovesse tornare a stare al top o quasi, a un’età senz’altro critica, allora sì che potremmo dire di trovarci a uno dei più grandi protagonisti prequarantenni nell’intera storia dello Sport. Il conto alla rovescia è già partito. E ciò che seguirà, per salvifico o crudele che potrà rivelarsi, fin da adesso è destinato a diventare un capitolo indimenticabile di storia del MotorSport. In bocca al lupo fin da adesso, supercampione.


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