Il racconto live di un sabato mattina a Faenza
Lando e Andrea medesimi, credeteci o no, cominciano a firmare autografi, a sottoporsi a decine di selfie, a vergare con pennarelli pure cappellacci sgualciti, antiche t-shirt, rare copie di Autosprint, poster in pelle umana e unghie appartenenti a Gian Carlo Minardi, oltre a una zanna di Piero Martini.
Di solito a Londra, Parigi o a qualsiasi vernissage la trafila è la solita: i big li tengono blindati, prima li intervistano le Tv, poi gli altri, con la tendenza a mettere i cartacei tipo me buoni ultimi. Stavolta no. Lando Norris e Andrea Stella parlano con tutti. Addirittura una ragazza si finge giornalista, gira di culo il cellulare e si mette a chiedergli cose, tra l’altro facendo anche domande più sensate delle mie, mentre la Zia-Misery-non-deve-morire resta basita da tanta carineria e disponibilità, da non aver la forza che di dire da lontano “Landoooo”.
Passano minuti, quarti d’ora, ore, s’alternano premiazioni, assessori, plenipotenziari e la situazione corre verso una svolta inattesa. Lando Norris non solo ha firmato tutto il firmabile, non già s’è selfato con ragazze e madri delle ragazze nonché con ragazze madri e madri ragazze, ma a un certo punto, guardando in mezzo alla folla e cercandola con ancor più foga che la sua prima vittoria nei Gp, ecco che individua la temibile Zia Misery-Cianciulli, le sorride e le fa segno di andar da lui. La donna, ormai barcollante dall’emozione, si avvia incerta e il campione allora le si fa incontro, somministrandole un sorriso carino, guardandola coi suoi amabili occhi verdi a color cangiante, che per un attimo scintillano.
Lei quasi spira, mentre tutto accade, limitandosi a dire “Lannndd...”. “Ohhh!!!” - faccio io - e già che ci sono prendo l’addetto stampa di Norris e gli dico «Ehi, non mi va di scrivere su Autosprint quello che Lando ha detto a tutti, l’occasione sarebbe bella per parlare un po’ lui e noi, one to one, perché i nostri lettori hanno il palato esigente». Lui mi guarda inespressivo e mi aspetto un vaffa, invece sorride e fa: «Ma certo, sarà un grande piacere».
Boh, mi sembra di sognare. Ci chiudiamo in una stanza del comune, pure bella, Lando si cambia, togliendo la felpa McLaren per mettere giacca e camicia, poi iniziamo a parlare. Passiamo mezz’ora insieme, lui ascolta, parla e ride. Cosa dice, l’avete letto la settimana scorsa. Qui conta scoprire il come. È un ragazzo simpatico, aperto, carino. Uomo intelligente, ricco di ironia. Gran bella persona.
Avessi sedici anni, gli direi: da oggi in poi tifo per te. Quanto ad Andrea Stella, voto dieci. Parla con tutti. Sorride e risponde, compìto e sereno, mai banale. Arriviamo al pranzo di gala, da trecento persone. Norris & Stella sono una mitraglia. Firme, foto e sorrisi con tutti. Se qualcuno non gli chiede nulla sono loro, che, implacabili, lo vanno a perculare, infliggendogli frasi gentili e perfino rari adesivi McLaren. Questi due sono così. Sapete che c’è? Le belle persone esistono ancora. Norris & Stella a Faenza e da Faenza col loro comportamento umanissimo, orizzontale, caldo e squisito, in pieno caos calmo, hanno dato al loro e al nostro mondo una meravigliosa lezione di educazione e d’umanità, in quantità e qualità che non avevo mai visto.
Proponendo senza volerlo il contrario algebrico dell’odiosa e riccastra blindatura del Paddock Club F.1. Sì, un mondo diverso è possibile. Avoja. Al punto che non esistono in giro foto del Trofeo Bandini 2023 prive di Norris e Stella. C’è chi dice che una rarissima immagine dell’evento scevra dei due sia apparsa su ebay a 2000 euro, ma pare sia un fotomontaggio. Finisce che li vedo partire e in lontananza, mentre svaniscono all’orizzonte, metto una mano a tracolla della vecchia ormai satolla, guardo lei, guardo Norris e dico: “Landoooo”.
Formula 1, il calendario delle gare 2024
2 di 2
Link copiato