L'editoriale del Direttore: Lancia che suggestione!

L'editoriale del Direttore: Lancia che suggestione!

E se fosse Lancia il marchio prescelto per il ritorno di un'italiana nel Rally? Se si materializzasse davvero un clamoroso ritorno a trenta anni esatti dalla conquista dell’ultimo titolo iridato?

Andrea Cordovani

08.02.2022 13:51

C’è un indiscrezione che accende la speranza e scalda il cuore, questa settimana su Autosprint. Dopo quello con Maserati in Formula E, Stellantis starebbe pensando a un nuovo programma nelle competizioni. Con bandierine piazzate in F.1, F.E e Mondiale Endurance, si vocifera che potrebbe essere completato il puzzle con l’unico tassello mancante al Gruppo nei campionati internazionali di più alto livello: il Mondiale Rally. La recente partecipazione di Carlos Tavares con una Stratos Alitalia al Rally Storico di Montecarlo ha finito inevitabilmente con il far accendere tutti i riflettori. E se fosse Lancia il marchio prescelto? Se si materializzasse davvero un clamoroso ritorno a trenta anni esatti dalla conquista dell’ultimo titolo iridato?

Ipotesi, indiscrezioni, supposizioni e suggestioni. Sogni e realtà. A marzo ne sapremo di più sui programmi Stellantis e sul rilancio della Lancia, ma nel frattempo è dolce cullare la speranza e andare a rileggere tutto quello che per le corse, e in particolare i rally, ha rappresentato la Casa torinese.

Se c'è un Dio del Rally, la Lancia deve tornare!

HAAS TANTO INGEGNO TRICOLORE

Ora che gli ultimi (della passata stagione) sono stati i primi con la Haas che ha bruciato tutti sul tempo la F.1 si prepara a tornare al centro della scena. C’è tanta Italia nella Haas VF-22. Progettata a Maranello nell’antenna tecnologica creata da Simone Resta e costruita su telaio Dallara, è il primo mostro del Mondiale della nuova era, la prima F.1 a effetto suolo a svelare le sue forme. La nuova vettura del team americano, frutto di tanto ingegno tricolore, vanta un retrotreno Ferrari e apre la lunga serie di anteprime in vista di uno dei campionati più attesi di sempre. La Haas VF-22 subirà molti cambiamenti nei test di Barcellona e una veste più definitiva la si vedrà solo in Bahrain nell’ultima serie di collaudi in preparazione del primo GP 2022, ma già questa versione di lancio offre una chiara visione di quella è che l’identità della macchina curata da Simone Resta.

Su questo numero, il team principal Haas, Gunther Steiner ha concesso un’intervista a cuore aperto ad Autosprint dove racconta la particolare situazione vissuta in questa sorta di anno zero per la F.1. Dal canto suo Simone Resta ha sottolineato: "Questo è probabilmente il progetto più complesso che l’Uralkali Haas F1 Team ha affrontato finora per molte ragioni. Si tratta di un regolamento completamente nuovo e in questa stagione abbiamo allestito un nuovo team per gestire la creazione della VF-22. Non tutti i tecnici sono nuovi, ma una buona percentuale di persone si è unita al team nel pieno di una ristrutturazione dell’organico tecnico. Lo considero un grande successo all’interno di un processo non semplice. Siamo ancora all’inizio del progetto e stiamo attraversando una stagione di transizione per lavorare insieme su una macchina per un anno intero, perciò siamo solo all’inizio, ma guardando da dove siamo partiti è già un successo". La Haas rappresenta un taglio netto con la show car che FIA e FOM avevano mostrato nell’estate scorsa: è evidente come il tecnico romagnolo in prestito alla Haas con il diritto di riscatto Ferrari abbia interpretato i nuovi regolamenti con un indirizzo piuttosto coraggioso, quasi certamente in linea con molte soluzioni che il 17 febbraio rivedremo anche sulla Ferrari F1-75.

POTENZA DI UNA SIGLA

La Rossa 2022 è la monoposto più attesa. La sessantottesima vettura costruita dalla Ferrari per la Formula Uno unisce il nome della categoria al numero 75 che fa riferimento all’anniversario che nel 2022 celebra l’azienda. Proprio a Maranello, infatti, il 12 marzo 1947 Enzo Ferrari accendeva per la prima volta il motore della 125 S. Quella volta nel 1947 il 12 marzo era un mercoledì. Alle 4 del pomeriggio dal cancello di un’azienda, uscì una macchina incompiuta, imperfetta e ancora priva di carrozzeria: si notava solo il motore, un dodici cilindri. Alla guida c’era un uomo quasi 50enne, le tempie già imbiancate, la camicia chiara e la cravatta, perché quello era un giorno davvero speciale. Imboccò la strada sollevando polvere e alla polvere attribuì quel filo di lacrime che scese lungo le guance. Pianse quel giorno l’uomo alla guida perché quell’auto tutta sua l’aveva vagheggiata per anni, l’aveva sognata negli incubi notturni della Guerra, l’aveva pensata in ogni dettaglio mentre le bombe minacciavano la sua piccola struttura a Maranello. Attraversò veloce le campagne tra la curiosità dei contadini che vedendolo passare avevano subito capito chi fosse al volante.

Enzo Ferrari iniziava così a riscrivere la storia dell’automobile, con quel prototipo che pochi mesi dopo avrebbe subito conquistato la prima vittoria nella storia della Scuderia con Cortese al Gran Premio di Roma. "La Formula Uno, con il suo spirito di competizione e innovazione, è sempre stata fondamentale per la Ferrari e ha avuto un ruolo guida nello sviluppo delle nostre vetture stradali – ha affermato il Presidente John Elkann. Dunque quest’anno, in cui celebriamo il 75° anniversario della prima uscita di una nostra vettura dai cancelli della fabbrica, abbiamo deciso di onorare quello spirito chiamando la nostra vettura 2022 F1-75". Ora parte una stagione decisiva per il Cavallino.


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