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Il circuito di Melbourne

Il circuito di Melbourne

24 mar 2010

Il circuito cittadino Albert Park di Melbourne, teatro della prossima gara del mondiale Formula 1, misura 5.303 metri, le frenate sono 8 frenate, di cui 4 sul filo dei 300 hm/h; la prima è la più impegnativa con le monoposto che passano da 306 a 165 km/h. Dopo Montréal e Bahrain, il tracciato australiano è classificato come il più “duro” per gli impianti frenanti. Considerando che quest’anno le monoposto peseranno al via circa 790 Kg, i dischi e le pastiglie sono sollecitati al massimo. I dati sono quelli calcolati dai tecnici della Brembo, l’azienda italiana che equipaggia la metà delle monoposto di Formula 1. Alle forti decelerazioni, il circuito stradale Albert Park unisce un problema specifico: la cosiddetta vetrificazione dei materiali. Questo avviene perché, specialmente il venerdì quando l’asfalto è molto sporco, le monoposto non riescono a sviluppare tutta la forza frenante: se manca l’aderenza, le ruote slittano troppo e si bloccano. In questo modo, i dischi non raggiungono la temperatura ottimale e sulla superficie si forma una patina che li rende inutilizzabili. Fra il primo e il secondo giorno, vengono sempre sostituiti. In funzione del maggior peso, gli ingegneri della Brembo calcolano anche un allungamento di circa il 12 per cento degli spazi di frenata rispetto all’anno scorso: alla prima curva si passa da 77 a 88 metri con il piede sul pedale di sinistra, mentre nella staccata più insidiosa, che precede la curva 3, si passa da 284 a 146 km/h nell’arco di 84 metri. Invariata, invece, la percentuale di tempo sul giro che il pilota “trascorre” col piede sul freno: 13 per cento. Il tempo di frenata più lungo è alla curva 2 con 2”32 stimati, la decelerazione più violenta - espressa in “g”, cioè l’unità di accelerazione di gravità - è ancora alla curva 1, con un valore di 4,46. Qui il pilota sviluppa anche la massima potenza frenante, che si esprime in Kilowatt e raggiunge il valore di 1855 kw. Probabile che la Brembo utilizzi di preferenza lo stesso materiale usato in Bahrain, che ha un presa più forte. L’usura di dischi e pastiglie, per tutti, sarà un problema.


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