La sua recente apparizione nel paddock in occasione dello scorso
GP di Barcellona ha rinfrescato la memoria a molti:
Maria de Villota ha sfoggiato una banda in corrispondenza dell'occhio destro, perso nell'incidente all'aeroporto di
Duxford quasi un anno fa, nel corso di test privati con la
Marussia, quando per un problema tecnico (pare) si schiantò contro il piano di carico del camion del team. L'incidente fu drammatico, con la "sponda" che
sfondò il casco procurando danni facciali e cranici gravissimi, da cui è uscita quasi per miracolo (e dopo
numerose operazioni chirurgiche).
Questa settimana, in occasione di uno dei suoi appuntamenti nel ruolo di ambasciatrice a favore della
sicurezza stradale e nelle corse, svoltosi a Madrid, la
De Villota ha mostrato per la prima volta in pubblico
il casco che indossava al momento dell'incidente, come si vede nella foto pubblicata dal quotidiano spagnolo
El Pais. È evidente come il casco sia stato
tagliato quasi a metà, a testimoniare la gravità dell'incidente.
Si tratta di un
Bell in fibra di carbonio da
4.000 dollari, realizzato specificamente
per i piloti di Formula 1.
«Finora l'avevano potuto vedere solo i miei familiari e i miei amici - ha spiegato in proposito la
De Villota -
ma ho pensato che fosse importante farlo vedere anche ad altri», nell'ambito appunto della campagna
a favore della sicurezza, in questo evento che riguardava anche le lesioni al midollo spinale in relazione agli incidenti e che ha visto la partecipazione di diversi bambini autori di
infrazioni stradali.
Qualcuno avrebbe posto il dubbio se il
casco non avesse dovuto
proteggere maggiormente, ma come pare abbia risposto anche la pilota spagnola non è possibile, anzi utopistico e perfino
controproducente (anche un "elmetto" troppo pesante è
pericoloso) realizzare un casco che resista a tutto. Al riguardo ricordiamo che esiste un'apposita
normativa della Fia, la 8860, che regola le specifiche alle quali devono rispondere i caschi dei piloti delle categorie superiori. Da quest'anno, peraltro, l'obbligo di
caschi di questo tipo è stato esteso non solo alla
F1, ma anche al
Mondiale Rally, al
WTCC e a tutte le serie internazionali dalla
F3 in su, comprese
GP3, GT3 e LMP2. Ricordiamo inoltre che i piloti di
F1 devono anche adottare una specifica
placca di rinforzo della visiera, una striscia realizzata in zylon e posta fra la parte superiore della visiera e la calotta del casco, per evitare che si ripeta quanto avvenne nell'incidente di
Senna a Imola, col braccetto della sospensione divelta che si infilò proprio in questo spazio.
m.v.