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De Villota mostra il casco che l'ha salvata

De Villota mostra il casco che l'ha salvata

4 giu 2013

La sua recente apparizione nel paddock in occasione dello scorso GP di Barcellona ha rinfrescato la memoria a molti: Maria de Villota ha sfoggiato una banda in corrispondenza dell'occhio destro, perso nell'incidente all'aeroporto di Duxford quasi un anno fa, nel corso di test privati con la Marussia, quando per un problema tecnico (pare) si schiantò contro il piano di carico del camion del team. L'incidente fu drammatico, con la "sponda" che sfondò il casco procurando danni facciali e cranici gravissimi, da cui è uscita quasi per miracolo (e dopo numerose operazioni chirurgiche).

Questa settimana, in occasione di uno dei suoi appuntamenti nel ruolo di ambasciatrice a favore della sicurezza stradale e nelle corse, svoltosi a Madrid, la De Villota ha mostrato per la prima volta in pubblico il casco che indossava al momento dell'incidente, come si vede nella foto pubblicata dal quotidiano spagnolo El Pais. È evidente come il casco sia stato tagliato quasi a metà, a testimoniare la gravità dell'incidente.

Si tratta di un Bell in fibra di carbonio da 4.000 dollari, realizzato specificamente per i piloti di Formula 1. «Finora l'avevano potuto vedere solo i miei familiari e i miei amici - ha spiegato in proposito la De Villota - ma ho pensato che fosse importante farlo vedere anche ad altri», nell'ambito appunto della campagna a favore della sicurezza, in questo evento che riguardava anche le lesioni al midollo spinale in relazione agli incidenti e che ha visto la partecipazione di diversi bambini autori di infrazioni stradali.

Qualcuno avrebbe posto il dubbio se il casco non avesse dovuto proteggere maggiormente, ma come pare abbia risposto anche la pilota spagnola non è possibile, anzi utopistico e perfino controproducente (anche un "elmetto" troppo pesante è pericoloso) realizzare un casco che resista a tutto. Al riguardo ricordiamo che esiste un'apposita normativa della Fia, la 8860, che regola le specifiche alle quali devono rispondere i caschi dei piloti delle categorie superiori. Da quest'anno, peraltro, l'obbligo di caschi di questo tipo è stato esteso non solo alla F1, ma anche al Mondiale Rally, al WTCC e a tutte le serie internazionali dalla F3 in su, comprese GP3, GT3 e LMP2. Ricordiamo inoltre che i piloti di F1 devono anche adottare una specifica placca di rinforzo della visiera, una striscia realizzata in zylon e posta fra la parte superiore della visiera e la calotta del casco, per evitare che si ripeta quanto avvenne nell'incidente di Senna a Imola, col braccetto della sospensione divelta che si infilò proprio in questo spazio.

m.v.



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