Al primo sguardo l'occhio cade sul muso, dove c'è una sorta di becco o sperone, a seconda di come lo si vuol chiamare, ma in realtà è sotto il cofano motore e sulla zona posteriore che sono concentrate le soluzioni più originali. La
nuova Toro Rosso Str9 è stata svelata al pubblico oggi a
Jerez, alla
vigilia dei test collettivi in programma su questa pista, e, al di là del look che può ingannare, le
novità che introduce riguardano principalmente la zona del retrotreno, appunto.
Il fattore principale riguarda il
passaggio dal propulsore Ferrari V8, utilizzato dal 2007,
al Renault V6 turbo; ma questo cambio di motorizzazione era cosa già nota, dettata in particolare dall'esigenza di creare delle sinergie con la "sorella" maggiore
Red Bull. Il passaggio dal Ferrari al Renault ha comportato non poche difficoltà di istallazione, soprattutto per cercare di ottenere la massima riduzione degli ingombri di tutta l'accessoristica collegata.
Un altro aspetto molto importante nella zona del retrotreno riguarda l'
aerodinamica. Qui, sparito per regolamento il "beam wing" dell'alettone, cioè il profilo inferiore, molte delle altre squadre sono tornate a impiegare i vecchi piloni - singoli o doppi - per fissare il flap superiore. Sulla
Toro Rosso, invece, è stata adottata una soluzione differente, piuttosto raffinata,
fissando le paratie verticali dell'alettone direttamente al fondo scocca. Questa soluzione, sebbene costruttivamente più complessa, presenta indubbi vantaggi di carattere aerodinamico: senza piloni, il flusso dell'aria sopra il cofano motore e lungo tutto il retrotreno dovrebbe risultare sensibilmente più pulito, con meno "disturbi", e consentire dunque valori di deportanza migliori. Per quanto riguarda la telaistica, invece, lo schema delle sospensioni è rimasto quello standard:
push-rod sull'avantreno e pull-rod sul retrotreno.
Questa
Toro Rosso sembra avere le carte in regola per fare ancora un passo avanti rispetto al 2013. Ora bisognerà vedere se riuscirà a sfruttarla al meglio la sua
coppia di piloti tra le più giovani di tutta la F.1, composta dal riconfermato
Jean-Eric Vergne e dal debuttante
Daniil Kvyat, vincitore lo scorso anno del titolo della Gp3 e secondo russo a entrare in F.1 dopo Petrov.
