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Debutta in F1 la gomma Pirelli da 18 pollici

Ecco come appare lo pneumatico che verrà usato dalla Lotus nei test di Silverstone
Debutta in F1 la gomma Pirelli da 18 pollici

8 lug 2014

Iniziano oggi, martedi, i test di F1 a Silverstone che dureranno due giorni. Ma la vera novità la vedremo solo mercoledi 9 luglio: la gomma Pirelli da 18 pollici! Si tratta di un pneumatico sperimentale che verrà provato dalla Lotus e che prefigura una rivoluzione tecnica e di cui vi anticipiamo l’immagine in un rendering al computer. Il costruttore italiano vuole cambiare il volto della F1 con cerchi più grandi, più vicini all’immagine delle gomme sportive da strada, che sono appunto da 18” oppure 19”. I cerchi attuali usati in F1 da 13 pollici sono anacronistici. In F1 sono usate dagli Anni ‘70 quando questa misura era normale per gli pneumatici stradali, ma poi l’evoluzione delle gomme per le auto di serie è andata oltre e i diametri sono saliti mentre quelli della F1 sono rimasti immutati. Le Pirelli 18” provate a Silverstone sono state realizzate in fretta e furia a scopo dimostrativo per sperimentarle sul campo visto che altri test da qui a fine anno non sono previsti, ma anzi Pirelli ha in programma addirittura di passare ai 19 pollici! Adottare un pneumatico ribassato significa cambiare tutti i parametri, perché oggi proprio alla gomma è delegato gran parte del molleggio di una F.1. Le gomme da 18” invece hanno una spalla molto più ribassata di quelle da 13” come si vede nell’immagine; la spalla più rigida obbliga a ripensare il set up della sospensione e l’assetto. Anche per questo ci saranno altre prove, con una monoposto Gp2: il pilota prescelto dovrebbe essere Luca Filippi, la pista quella di Magny-Cours. Si tratta della prima “sgrossatura” per scegliere le tipologie più adatte fra diversi prototipi di pneumatico. La prima modifica sull’assetto riguarda l’altezza da terra: va portata al massimo per consentire una maggiore escursione delle sospensioni. Ma il progetto va molto oltre: l’idea è di arrivare al 2017 con monoposto dotate di sospensioni attive, a controllo elettronico e dotate di un servomotore che “pompa” fluido in modo da controbilanciare - non solo passivamente, come fanno oggi le barre di torsione - le sollecitazioni e le compressioni del veicolo in moto. Come negli anni Novanta, ma senza fughe in avanti tecnologiche: perché il modello di sospensione dovrebbe essere standard per tutti.

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