Alonso parla degli altri piloti

Alonso parla degli altri piloti
Da Schumacher a Kubica, il pilota spagnolo parla dei suoi avversari e dei suoi compagni nella terza intervista video "by Ferrari"

16.08.2014 ( Aggiornata il 16.08.2014 18:20 )

Si conclude la “trilogia” che il sito Ferrari ha offerto agli appassionati delle “Rosse” e di Fernando Alonso, con il pilota spagnolo a raccontare in video un po’ di sé, come in precedenza abbiamo già visto qui e qui. Stavolta affronta il discorso dei rapporti con gli altri piloti, fra compagni di squadra, avversari e campioni del passato, anche fra quelli che non ha potuto incontrare. Riportiamo dunque cosa ha detto effettivamente.

I campioni di quando era bambino

Se potessi riportare in pista un campione del passato della Formula Uno, chi ti piacerebbe sfidare, sapendo che magari potresti anche uscire sconfitto dal duello? «Penso che abbiamo sempre dei nomi molto importanti nella storia della Formula Uno - risponde Alonso - di cui si parla molto spesso. Grandi campioni: Niki Lauda, Ayrton Senna, Alain Prost, quella gente che ha corso in passato e che quando eravamo bambini siamo cresciuti con loro che vincevano le gare. Se potessi, farei un duello con loro. Anche con quelle macchine con cui giocavamo quando eravamo bambini. Erano i nostri idoli e sicuramente è una cosa che a tutti piacerebbe».

I più forti fra gli altri

Qual è stato il compagno di squadra più forte che hai mai avuto? «È una domanda difficile: tutti sono diversi, tutti avevano qualche punto forte e qualche punto meno forte, quindi ho avuto difficoltà con tutti loro, in quanto a performance. Dovevi dare il massimo perché erano ultracompetitivi. Mi ricordo Trulli: sicuramente la capacità in qualifica di Trulli è stata la più elevata che ho incontrato in tutti i miei compagni. Ho avuto “Fisico”, Fisichella, nei due anni in Renault quando abbiamo vinto il campionato del mondo costruttori, e lui era uno che era sempre lì, in tutte le gare e in tutte le condizioni: un pilota molto completo. Ho avuto Massa, e Kimi, ragazzi che anche in passato in go-kart erano super. Quindi non è facile dirne uno. Tutti mi hanno aiutato e mi hanno insegnato molte cose, in diversi aspetti, ma tutti avevano qualcosa di speciale».
Qual è stato invece l’avversario più forte in senso assoluto per te? «L’avversario più forte in F1 penso sia stato Michael. Quegli anni che sono arrivato in Formula Uno nel 2001, lui ha dominato fino al 2005; e lì lui era a un altro livello, non era facile. Poi ho avuto l’opportunità di correre con lui allo stesso livello per altri anni, e lui era sempre uno che faceva qualcosa di speciale, qualcosa di più di quello che ti aspettavi, di più di quello che la macchina gli permetteva. Era sempre da tenere d’occhio e sicuramente è stato il più forte».

Compagni e amicizie

Chi è invece il compagno di squadra che avresti voluto e non hai mai avuto? «Anche questa è una domanda difficile. Non so: penso che ho avuto i compagni di squadra che mi toccavano in quel momento. Sicuramente ho avuto sempre una buona amicizia con Kubica, dal go-kart. Forse prima o poi saremmo andati insieme in qualche squadra di F1, però non si sa mai, perché eravamo su strade diverse». Può esistere l’amicizia fra piloti, o più in generale in Formula Uno? «Sì, può esistere, però non sicuramente in un modo sincero come degli amici al di fuori della Formula Uno, o degli amici di scuola che lo sono da tantissimo tempo. In F1 si crea un’amicizia non forzata, ma con 300 giorni all’anno che si è insieme alla fine cominci a condividere delle cose non solo professionali e anche personali, e si crea questo rapporto di amicizia».

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