Ecco Lotterer, il pilota che battè Alonso in karting

Ecco Lotterer, il pilota che battè Alonso in karting
Un'intervista esclusiva al debuttante del Gp Belgio che da ragazzino vinse un mondiale contro Fernando

21.08.2014 ( Aggiornata il 21.08.2014 12:15 )

Mentre il mondo della F1 annunciava il suo imminente debutto nel Gp a Spa-Francorchams con la Caterham al posto di Kobayashi, André Lotterer, pilota Audi e vincitore della 24 Ore di Le Mans, era a Misano Adriatico con noi di Autosprint a farci da istruttore per scoprire i segreti di guida del prototipo Audi R18 e-tron con cui ha vinto la corsa di durata più importante del mondo. Così ne abbiamo approfittato per parlare in anteprima con questo pilota tedesco che rappresenta la sorpresa del prossimo Gp Belgio F1. Lotterer ha anche rivelato un particolare curioso. "In F1 ritroverò Fernando Alonso - racconta - io e Fernando siamo coetanei, siamo tutti e due del 1981 e quando eravamo ragazzini, a 13/14 anni, l'ho battuto in karting. Si correva la gara valida per il mondiale junior di karting e io ho vinto quella corsa e il titolo mondiale battendo Alonso che è arrivato soltanto terzo". Poi le carriere di Alonso e Lotterer hanno preso strade diverse. Fernando è andato avanti con le monoposto passando in F3 poi F3000 e da lì in F1, Lotterer ha trovato il successo nel mondo dei Prototipi mettendosi in luce come il più forte e il più veloce pilota con le auto a ruote coperte. "Il debutto in F1 non mi spaventa - spiega Lotterer - ho una certa esperienza nelle corse, ho 32 anni ho vinto tre 24 Ore di Le Mans (nel 2011, 2012 e 2014, ndr) e un campionato del mondo Endurance (WEC) nel 2012. Ho anche vinto un campionato di Formula Nippon in Giappone. La F1 invece l'ho sempre e soltanto sfiorata perciò voglio togliermi per una volta questo sfizio". "In realtà - continua Lotterer - ambivo anche io alle monoposto perché tutti noi piloti fin da quando cominciamo a correre abbiamo il sogno della F1. Ho vinto il campionato tedesco F.Bmw nel 1999, poi dopo un anno di F3 mi hanno proposto tre contratti da collaudatore in F1: il primo della Red Bull, che però 12/13 anni fa non era lo squadrone di oggi nè aveva uno junior program per portare i giovani piloti fino alla F1: era poco più di uno sponsor, per cui avrei dovuto organizzarmi un programma io con il loro parziale appoggio economico; per cui non ho scelto loro ma ho preferito la proposta della Jaguar, che allora correva in F1 con Irvine e De la Rosa, perché c'era la concreta possibilità, facendo da tester sulla Jaguar, di poter debuttare l'anno dopo in F1 al posto di uno dei piloti titolari. Ho provato più volte la Jaguar F1 nei test, che allora a differenza di oggi, erano molto frequenti. Ero anche piuttosto veloce e avevo buone possibilità di diventare pilota ufficiale". Invece, tempo pochi mesi, e la carriera di Lotterer ha subito un brusco arresto. "Qualche tempo dopo il mio arrivo, la Jaguar ha subìto una rivoluzione; siccome i risultati non arrivavano, i capi del marchio hanno sostituito i vertici: a Bobby Rahal, ex pilota americano che era a capo della Jaguar F1, è subentrato come boss Niki Lauda che ha rivoluzionato il team mandando via tutti gli uomini della gestione Rahal e anche gli junior driver che erano stati scelti da loro, fra cui me. Così sono finito in Giappone a correre con le monoposto Formula Nippon dove mi sono fatto una buona esperienza con le monoposto". Siccome in Giappone con le monoposto era velocissimo, Lotterer è stato ingaggiato nel 2009 dal team manager Colin Kolles per partecipare alla 24 Ore di Le Mans con una Audi privata che Kolles gestiva. "Era un'Audi R10, vecchio modello, ma sono andato fortissimo a Le Mans dove tra l'altro abbiamo dovuto guidare solo in due per tutta la gara perché il nostro terzo pilota, Karthikeyan, si è rotto una spalla un attimo prima del via cadendo mentre scavalcava il muretto box! La mia prestazione in corsa ha impressionato i capi Audi che l'anno dopo mi hanno voluto nella squadra ufficiale con cui in 5 anni ho vinto 3 Le Mans e sono finito 1 volta secondo". È a quella prima 24 ore di Le Mans del 2009 che Lotterer deve oggi il suo arrivo in F1. Perché il team manager di quell'Audi privata per cui Lotterer ha corso nel 2010 era lo stesso Colin Kolles che oggi gestisce la Caterham F1 e che per il Gp Belgio ha voluto chiamare in F1 il suo pupillo che tanto lo aveva impressionato 5 anni prima. "Sarà un'esperienza una tantum - spiega Lotterer - correrò solo il Gp Belgio F1 e basta, Audi mi ha lasciato libero di fare questa corsa perché non si sovrappone al mondiale Prototipi che riprenderà a fine settembre con le gare di Austin, San Paolo e Abu Dhabi. Non mi spaventa la F1 prima di tutto perché con Le Mans sono abituato a correre e sono abitato alla fatica. E poi non dimenticate che io alterno il mondiale Prototipi alla SuperFormula giapponese, che è una monoposto superiore alla Gp2 (sono monoposto Dallara da oltre 600 cavalli, ndr) e ha un elevato effetto suolo. Abbiamo fatto dei paragoni in Giappone sulla pista di Suzuka nelle velocità di percorrenza delle curve con la SuperFormula e con una Force India 2013 e abbiamo scoperto che la SuperFormula, per quanto meno veloce in rettifilo perché ha circa 150 cv in meno, percorre le curve a velocità più alta delle F1 perché ha maggiore downforce. E questo valeva con le vecchie F1 2013 che erano 4/5 secondi più rapide di quelle ibride attuali, quindi non penso di trovarmi male a Spa con la F1". Lotterer ha accettato questa opportunità di correre il Gp Belgio con la Caterham perché per lui Spa è praticamente la pista di casa. "Sono tedesco ma mia madre vive in Belgio e io in Belgio ho vissuto dai 3 ai 18 anni, abitavo a Nivelles dove c'è un circuito ormai abbandonato. Spa la conosco perfettamente, e anche se so benissimo che la Caterham non è una monoposto competitiva, voglio togliermi nella vita lo sfizio di fare una corsa di F1 dopo che la mia carriera di pilota professionista mi ha fatto prendere altre strade. Almeno potrò dire di aver disputato un Gran Premio. Non ho niente da perdere, l'immagine di pilota vincente ce l'ho già nei Prototipi e quella nessuno me la toglie. E poi posso dire di conoscere bene anche il funzionamento dei motori ibridi visto che li uso da anni sull'Audi. L'unica cosa davvero nuova per me sarà imparare a usare il Drs che è un dispositivo che non esiste né nelle gare Prototipi né nella SuperFormula giapponese. So che non devo aspettarmi grandi risultati perché la macchina è quel che è, ma il mio obiettivo è stare davanti alle Marussia, che sono l'unico riferimento delle Caterham". Così domenica, al via del Gp Belgio, oltre a Vettel, Alonso, Hamilton, Button e Raikkonen ci sarà un sesto campione del mondo di automobilismo. Ma a ruote coperte. Alberto Sabbatini

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