F1, Force India critica lo Strategy Group

F1, Force India critica lo Strategy Group
Il team principal Bob Fernley accusa l’assenza di provvedimenti sui costi e rimpiange il decisionismo di Fia ed Ecclestone

22.05.2015 ( Aggiornata il 22.05.2015 14:12 )

Con l’attenzione catalizzata pressoché interamente dalla proposta di reintroduzione dei rifornimenti in Formula 1 nel 2017, c’è un dettaglio passato forse in secondo piano e riguarda la quasi totale assenza di vere decisioni sul versante dei costi. Nella conferenza dei team principal dopo le prove libere a Monaco, è stato Bob Fernley a evidenziare il problema, riportando d’attualità anche la redistribuzione dei compensi: «Devo essere stato a una riunione diversa», ha commentato in risposta a Horner e Wolff, che hanno salutato favorevolmente le decisioni prese. «Non credo sia stato per nulla un buon meeting. Dopo 18 mesi abbiamo fallito completamente sul raggiungimento di un accordo per una qualsiasi forma di controllo dei costi», l’affondo. «Sebbene sia d’accordo che sono state fatte buone proposte sul 2017, non si sono toccate quelle che sono le fondamenta della Formula 1». A giocare la parte di chi vorrebbe sostenere le preoccupazioni di Fernley, ma deve seguire l’orientamento Red Bull, è Franz Tost: «Non ero coinvolto nella riunione (la Toro Rosso non fa parte dello Strategy Group; ndr) quindi è difficile valutare i contenuti, quel che manca è una discussione su come abbassare i costi e creare interesse, al di là del lato tecnico: vedremo quando saranno discussi i regolamenti 2017 quale sarà il risultato». Un Fernley che passa per bastian contrario e Toto Wolff quasi lo sottolinea. «Non abbiamo sempre la stessa opinione, ma si tratta di spingere lo sport in avanti. Qualunque decisione prendiamo finisce per “fare schifo”. Stiamo discutendo di velocizzare le monoposto di 5 o 6 secondi, gomme più larghe, macchine più spettacolari e il tema dei rifornimenti. L’unica cosa che ho letto dopo il meeting è che i rifornimenti non hanno alcun senso. Penso dovremmo smetterla di denigrare lo sport, l’ho detto un po’ di volte. Una delle cose regole che abbiamo stabilito – e Bob è nuovo nello Strategy Group per cui forse dovremmo porre più enfasi su questo – è che non dovremmo parlare male dello sport. Dovremmo portarlo in alto: ci servite voi (riferito ai media; ndr) e sta a noi mettere l’accento sui punti positivi e le cose attraenti, per provare a fare meglio». Un confronto diretto tra i due team principal, con Fernley a “capeggiare” la crociata dei piccoli team e un ulteriore affondo sullo Strategy Group: «Per certi versi sono d’accordo con Toto, il problema credo sia nell’adeguatezza dello Strategy Group per raggiungere l’obiettivo: dovremmo guardare a un programma chiaro che dia risultati. In un anno e mezzo o due di lavoro non è uscito fuori nulla. Nei tempi passati, con Max (Mosley) e Bernie in carica, non ci sarebbe stato nulla di tutto ciò, avremmo saputo esattamente la direzione verso la quale andare. Non credo debbano essere i team a prendere le decisioni su dove la Formula 1 dovrebbe andare, a loro dovrebbe dirsi quale sarà la direzione che prenderà lo sport». Fabiano Polimeni          

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