L'incidente fra Hamilton e Rosberg farà discutere a lungo e già nel dopo gara si sono sovrapposti i giudizi.
L'incidente fra Hamilton e Rosberg farà discutere a lungo. Già nel dopo gara si sono sovrapposti i giudizi. In un primo tempo Toto Wolff, il capo della Mercedes, aveva attributo la colpa in modo secco al suo pilota tedesco: "99% colpa di Rosberg", aveva detto. Ma poi rivedendo continuamente le immagini, anche Wolff fa è tornato sul suo giudizio iniziale. Ma cos'è successo veramente? E di chi è la colpa della collisione? E soprattutto: è davvero uno solo il colpevole?
Entrambi i piloti sono convinti di aver ragione. Rosberg dice: "È stata una situazione molto complessa per me le mie gomme erano molto consumate e i freni troppo caldi. Perciò è stato difficile fermare la macchina alla curva 2, ecco perché sono andato lungo. Ma io ero all'interno, perciò la posizione di diritto per scegliere la traiettoria era la mia e sono rimasto sorpreso quando Hamilton ha girato lo stesso verso la corda della curva venendomi contro".
Hamilton replica: "Nico ha commesso un errore. Non so che problema avesse, ma è lui che mi è venuto contro e mi ha colpito. Non so per quale motivo l'abbia fatto, ora dobbiamo capire perché".
All'inizio molti nell'ambiente attribuivano colpa completa della collisione a Rosberg, ma poi la direzione gara ha chiamato entrambi i piloti a rapporto comunicando a tutti e due che voleva ascoltarli, ritenendoli colpevoli dell'incidente. È una prassi ma anche un segnale di allarme per la colpevolezza.
Il comportamento di Rosberg è tipico nelle corse, quando ci si deve difendere. Ricordiamo che nelle competizioni non valgono le regole della normale circolazione e in pista il pilota più debole che viene attaccato, può difendersi soltanto restando all'interno della curva per obbligare l'avversario a girargli attorno all'esterno per scavalcarlo, cosa che non è quasi mai possibile perché si fa più strada. Con molta malizia il pilota che è all'interno e viene attaccato, può allungare la frenata per portare fino al bordo estremo della pista l'avversario e impedirgli di voltare e costringendolo ad accodarsi se vuole percorrere la curva. Hamilton invece ha replicato con una sterzata decisa perché non voleva cedere all'intimidazione di Rosberg.
Dire a questo punto chi è più colpevole dei due è difficile, perché Rosberg ha fatto una manovra al limite che però è tollerata nei duelli in corsa. Hamilton invece non si è accontentato di subirla, ma ha voluto replicare andando contro l'avversario ruota a ruota. Il problema è che le macchine si sono toccate e uno dei due ci ha rimesso. Si può dire che alla fine il destino abbia punito chi ha estremizzato la manovra di difesa oltre il limite, anche se in genere capita il contrario (ci rimette chi è all'esterno). Però anche l'aggressività della replica di Hamilton non è proprio da fair play.
Questa collisione ricorda quella del GP di Spagna 1997 a Jerez fra Schumacher e Jacques Villeneuve. Allora Schumacher si trovava all'esterno nei panni di Hamilton oggi, e Villeneuve all'interno nei panni di Rosberg. Però in quel caso Schumacher all'esterno era quello che si difendeva, e Villeneuve all'interno quello che attaccava: al contrario di oggi. E i due non erano certi compagni di squadra come Hamilton e Rosberg.
In quel caso la sterzata di Schumacher contro Villeneuve fu ancor più netta, e fu sanzionata con la squalifica del tedesco e Jacques vinse il titolo mondiale (era l'ultima corsa). In questo caso la situazione è più discutibile. Si potrebbe dire che ci sia stata responsabilità parziale di entrambi. Come se entrambi cercassero la collisione pur di non far passare il rivale. Solo che ci ha rimesso uno solo dei due.
Va anche detto che la guida aggressiva di Hamilton viene spesso perdonata e tollerata perché è nel suo stile di guida, quella di Nico di solito sottolineata più gravemente. Ma questo è il tipico caso di due che non mollano fino al contatto. Non è la prima volta e non sarà l'ultima.
Hamilton sul podio ha dovuto sorbirsi una bordata di fischi da parte del pubblico austriaco che parteggiava per Rosberg. E intanto il vantaggio in classifica di Nico, che invece dei 25 sperati ha portato a casa solo i 12 punti del 4° posto, è sceso a soli 11 punti. Ma il prossimo GP si corre a casa di Lewis e lì Nico avrà tutto il tifo contro.
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