F1 Ungheria, Wolff: Red Bull minaccia principale

A Budapest, dall'inizio dell'era power unit, mai una vittoria Mercedes e il circuito dovrebbe esaltare le RB12

18.07.2016 14:16

Hanno piazzato la bandiera della Stella a tre punte ovunque, dall'inizio dell'era ibrida in Formula 1. Manca all'appello il Gran Premio d'Ungheria, appuntamento estivo nel quale Hamilton e Rosberg, nelle ultime due stagioni, hanno raccolto appena un podio, nel 2014, di rimonta con l'inglese, dopo i guai del sabato con il motore in fiamme, gli errori al via sul bagnato e le polemiche per la richiesta di lasciar passare Rosberg. Un anno fa, Ferrari a girare davanti a tutti in curva 1, bagarre ruota-a-ruota tra Hamilton e Rosberg e altra gara rovinata, condizionata anche dai successivi contatti con le Red Bull.

Saranno le minacce principali il prossimo week end. C'è la forza espressa a Montecarlo a supportare le ambizioni di Ricciardo e Verstappen, Toto Wolff ne è consapevole. «Il circuito a Budapest non è stato gentile con noi negli ultimi due anni e mette in mostra i punti di forza dei nostri avversari. La Red Bull, ad esempio, una macchina che si comporta bene dove un alto livello di resistenza aerodinamica non è penalizzante quanto altre tipologie di pista. Così, sul bagnato e piste da bassa velocità come l'Hungaroring, rappresentano una delle minacce principali. Dovremo essere impeccabili per stare davanti a tutti»

Attualità a parte, Gran Premio d'Ungheria a parte, Wolff guarda anche alla pianificazione dello sviluppo 2017. La lotta per il mondiale è, nei fatti, un affare interno a Hamilton e Rosberg, salvo clamorosi stravolgimenti tecnici o eventi in pista imprevedibili - peraltro pronti per essere sanzionati dal team, dovessero riguardare ancora lo scontro diretto tra le due W07 Hybrid -, nonostante ciò lo sviluppo della monoposto continua, come dimostrato dall'evoluzione dell'ala posteriore introdotta a Silverstone. «Stiamo entrando in un periodo nel quale le cose si complicano ulteriormente per alcune decisioni importanti da prendere. Ogni settimana dobbiamo analizzare quante risorse spostare verso il progetto 2017, si tratta di un bilanciamento difficile da operare. Alcune scuderie hanno fermato lo sviluppo 2016 molto presto, forse già a febbraio, non appena hanno mandato in pista le macchine attuali e questo darà loro un vantaggio, essendo la curva d'apprendimento molto ripida all'inizio», spiega.

Quello che può essere il vantaggio temporale, l'essersi dedicati in anticipo alla definizione dei principi e delle soluzioni 2017 per alcuni team di seconda fascia, si scontra comunque con una "potenza di fuoco" chiaramente inferiore a quella che possono vantare i top team, Mercedes in testa. «Se sei un paio di settimane di lavoro in ritardo, alla fine puoi ritrovarti molto più indietro e, pur essendo nel bel mezzo della lotta per quest'anno, il duro lavoro è solo all'inizio». 

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In Ungheria si arriverà con Rosberg davanti a Hamilton di un punto e Nico traccia un primo bilancio positivo, a metà campionato: «La visione del bicchiere mezzo pieno è che dopo 10 gare ho ottenuto più punti. Ma non voglio parlare di punti, non mi concentro su quelli. Ho messo Silverstone alle spalle, Lewis ha fatto un lavoro migliore per tutto il week end e l'ho già superata. Sono in testa al mondiale e resta ancora parecchia strada da fare. E' un battaglia con Lewis e da parte mia mi sento alla grande, personalmente e con la macchina. Non vedo l'ora che arrivi la prossima lotta a Budapest»

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