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Botta (e risposta) tra Hamilton e Vettel: ostruzioni e reazioni

Vediamo cosa dice il regolamento sportivo nei confronti delle "manovre" sotto safety car che hanno portato al "litigio" in pista tra Lewis e Seb

Maurizio VoltiniMaurizio Voltini

25 giu 2017 (Aggiornato il 26 giu 2017 alle 12:17)

Uno degli episodi più controversi della gara a Baku è stato lo scambio di colpi (bassi) tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Siamo in procinto di ripartire dopo la seconda safety car, e Vettel memore di come Hamilton gli aveva "dato dei metri" nella prima occasione, cerca di stargli vicino. Lewis però non vuole, cerca di crearsi un po' di margine, e così in uscita dalla curva 15 decelera anziché accelerare (non avrebbe toccato i freni, dicono, ma ci sono dubbi al riguardo) per costringere Seb a rallentare e approfittarne per riaccelerare subito dopo. Ricordiamo che era in prima marcia, così in poco spazio cala da oltre 90 km/h a meno di 50. Vettel non se l'aspetta, almeno non così tanto, e lo tampona.

A questo punto succede una cosa un po' inaspettata: il tedesco ritiene di aver subito una "porcata" (e non ha tutti i torti, perché anche nell'ostruzione c'è un limite) e gli si "chiude la vena". Così va ad affiancare l'inglese, e porge le sue "rimostranze" affibbiandogli anche una bella ruotata. Quanto volontaria o no, è difficile dire. Comunque per questo "fallo di reazione", a Vettel è stato comminato uno stop&go di 10 secondi, al quale si aggiungono 3 punti licenza. Anche questi non vanno sottovalutati, perché ne sono ammessi 12 al massimo nell'arco di un anno, e lui è già a quota 9: a 12 si salta una gara… 

Continuando ad analizzare la cosa sul versante regolamentare, per la penalità a Vettel si è tirato in ballo l'articolo 27.4, che dice: "In nessun momento una macchina può essere guidata in modo ingiustificatamente lento, irregolare ("erratic" il termine inglese) o in modo che possa risultare potenzialmente pericoloso per gli altri piloti o altre persone". Che la reazione di Sebastian fosse pericolosa, non c'è alcun dubbio, e quindi c'è poco da aggiungere. Sappiamo inoltre come in qualsiasi sport gli arbitri/commissari reputino (non a torto dal punto di vista sportivo e morale) che i falli di reazione siano più gravi di quelli che li hanno generati.

Ciò non toglie che le "reazioni" partano appunto da un altro fallo… E quindi: quello di Hamilton è stato effettivamente tale, e sarebbe dovuto essere sanzionato? Non si può ignorare che tutto sommato non sia la prima volta che un pilota fa un po' di "elastico" per guadagnare dei metri, ma si tratta solitamente di una manovra non apprezzata dai commissari: diciamo che finché non succede nulla, lasciano correre. Così è abbastanza normale che sotto safety car si acceleri e freni in continuazione, anche per tenere in temperatura gomme e freni. E normalmente chi sta dietro cerca di stare attento. Questo però, appunto, finché non succede niente…

In questo senso potremmo dire che lo stesso articolo applicato a Vettel poteva esserlo anche per Hamilton, specie per quanto riguarda la guida "erratica". Non solo: per le situazioni sotto safety car vi sono altri due articoli ancor più specifici, vale a dire il 39.5 e il 39.13, con il primo che praticamente ricopia il 27.4 aggiungendo che vale in qualsiasi situazione (pista, pitlane e così via). Mentre il 39.13 è ancor più chiaro al terzo paragrafo, con il quale dopo aver concesso al capofila di dettare il passo, però si specifica: "Per evitare la possibilità di incidenti prima che la safety car ritorni in pitlane, dal momento in cui si spengono le luci i piloti devono procedere a una velocità che non comporti accelerazioni o frenate improvvise (anche qui si impiega "erratic") né altre manovre che mettano in difficoltà gli altri piloti o li ostacolino al restart". 

Insomma, secondo la lettera del regolamento, Hamilton non può non essere sanzionato per aver ostacolato Vettel e per i danni che ha effettivamente provocato al rivale. Però i commissari si sono giustificati dicendo che Hamilton non aveva frenato, né tolto del tutto il gas, come pare risultasse dalla telemetria (ma vi sono immagini che dicono l'opposto...). Anche in questo caso, insomma, è un delicato equilibrio di valutazioni soggettive tra ciò che un pilota ha fatto realmente (ostruzione ma non troppo?) e quelli che sono stati gli effetti finali (tamponamento). Sta di fatto che nel caso Sainz-Grosjean in Canada, l'assoluta involontarietà di Carlos è stata valutata zero a confronto con gli effetti…

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