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Kubica: "Al Paul Ricard anche meglio di Valencia"

Il secondo test con Renault ha visto Robert coprire 90 giri, con sensazioni migliori rispetto alla prima uscita. Adesso servirebbe un test sulla macchina 2017. Budapest l'occasione ideale?
Kubica: "Al Paul Ricard anche meglio di Valencia"
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

13 lug 2017 (Aggiornato alle 10:03)

Dopo la spunta verde su Valencia arriva quella sul Paul Ricard. Novanta giri, 500 chilometri, per Robert Kubica mercoledì sul tracciato di Le Castellet, che ospiterà nel 2018 il rientrante Gran Premio di Francia. E le sensazioni registrate da Robert sono state nuovamente positive. «Mi sono sentito persino meglio di Valencia, sono più rilassato, una sensazione molto forte che mi infonde fiducia, perché sono consapevole di poter guidare piuttosto bene», ha raccontato dopo la sessione di test organizzata da Renault - nei giorni in cui la casa francese celebra i 40 anni dal debutto in Formula 1 - per verificare nel dettaglio le prestazioni di Kubica.

Ha più volte ripetuto come un rientro in Formula 1, se ci sarà, dovrà essere solo ad alti livelli, i giri al Paul Ricard hanno fugato ogni dubbio residuo sulle capacità fisiche: «Non c'è nessun problema», ha confermato Robert, intervistato da L'Equipe. Su cosa riserverà il futuro e le possibilità di tornare a essere un pilota titolare, aggiunge: «Dipenderà dall'obiettivo, non voglio rientrare per nulla, voglio tornare a un alto livello. Non ho ancora girato sulle monoposto attuali, non potrei essere pronto per Silverstone, per dire. Mi servirebbero una o due giornate di prove su una macchina del 2017, questo aumenterebbe le mie possibilità del 1000%»

Un'occasione che potrebbe arrivare dopo il Gran Premio d'Ungheria, quando la Formula 1 resterà all'Hungaroring per la seconda sessione di test infracampionato, l'1 e il 2 agosto. Renault ha già impiegato Sirotkin in Bahrain, perciò, sulla carta, sarebbe possibile far girare Kubica in una delle due giornate, offrendo il test definitivo, il banco di prova su una macchina impegnativa come le attuali e su un circuito tra i più tortuosi in campionato. «Ci sono dei test a Budapest? Non lo sapevo», scherza Kubica. «Dovremo muoverci passo passo, arrivo da lontano, non dimentichiamolo. I dubbi sulle mie capacità sono spariti con questi due giorni di test e non temo più di non essere all'altezza, resta però della strada da fare. Ho delle limitazioni fisiche che non incidono però sulla guida devo compensare maggiormente con la mano sinistra, è più stressata, ma la guida non ne risente. Ho più difficoltà nella vita quotidiana che nel guidare una F1».

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Kubica determinato più che mai a continuare il suo progetto per un ritorno, essere di nuovo al Paul Ricard tra un anno, da titolare. A frenare i facili entusiasmi, nel ruolo di pompiere, ancora una volta Cyril Abiteboul. Renault che ha un vero interesse nel costruire un rientro, tuttavia, a calmare gli animi ed evitare ancor più pressione su Jolyon Palmer di quanta non ne abbia già, Abiteboul ha commentato: «Resta ancora molto da verificare, ha guidato solo su una macchina vecchia (la stessa E20 del 2012 usata a Valencia; ndr) con un motore giù di potenza e gomme dimostrative. Non si è misurato con lo stress della gara o della corsa nel gruppo. E' prematuro dire se Robert sarà con noi a Budapest, abbiamo dei programmi in essere per far girare i piloti, ma possono cambiare». Non è un no, piuttosto un "nì".

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