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Provocazione Horner: un parco chiuso delle mappature

Il gap Renault dalle power unit Mercedes e Ferrari esiste, la mappatura da qualifica mette le ali a Hamilton e Christian Horner lancia una provocazione: impiegare un'unica modalità d'uso.
Provocazione Horner: un parco chiuso delle mappature
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

27 mar 2018

C'è da augurarsi sia più una provocazione che non un pensiero serio. Più uno stimolo nei confronti di Renault che non un ulteriore vincolo da imporre su power unit già ingessate. Christian Horner torna sul super giro di qualifica di Lewis Hamilton in Australia, sulla mappatura d'uso del propulsore, migliorata rispetto allo scorso anno, per ammissione dello stesso Andy Cowell. Non solo "party mode", com'è stata ribattezzata la mappatura speciale, nel giro di Lewis. Tanto che anche Sebastian Vettel ha ridimensionato l'impatto della power unit nell'insieme della prestazione in qualifica della Mercedes.

Limitato l'impiego di olio in camera di combustione durante la gara, ritenuto nel 2017 proprio da Renault e Red Bull uno degli stratagemmi attraverso i quali era possibile addizionare la miscela con additivi in grado di incrementare la potenza in gara, Horner sin dai test invernali si è speso presso la FIA perché si colmassero delle zone grigie residue sul singolo giro di qualifica. Adesso, dopo Melbourne e il primo racconto realistico dei rapporti di forza, il team principal guarda alle mappe d'uso del motore e commenta: «Come esiste il parco chiuso quando le macchine sono in qualifica, forse anche le mappature dovrebbero essere le stesse dal momento in cui esci dal garage fino al termine della gara. Il tempo di Lewis è arrivato principalmente tra Q2 e Q3, in Mercedes hanno una modalità qualifica che non hanno bisogno di usare nelle prime fasi, perché mai stressare il motore?».

Sarebbe l'appiattimento definitivo, limitare l'utilizzo delle mappe motore. Al ribasso. Perché immaginare uno scenario di mappatura, vorrebbe dire collocare l'asticella al confine che permetta di rispettare il limite di consumo in gara, strategia di risparmio carburante adoperata praticamente dalla totalità dei piloti domenica scorsa. Giù il cappello dinanzi al lavoro svolto da Mercedes-AMG HPP, ai progressi ottenuti da Ferrari con la power unit 062 Evo.

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Horner, da Renault, si attende un avvicinamento alle prestazioni dei due motoristi di riferimento, più potenza e mappature speciali al sabato. «Basta guardare alla speed trap del sabato, dove tutti i motorizzati Renault erano raggruppati, con livelli differenti di deportanza sulle monoposto: è qui che dobbiamo fare passi avanti. Ci sono dei pezzi in arrivo, Renault non divulga ogni cosa che stanno facendo, ma è sicuramente qualcosa per la quale stiamo spingendo», aggiunge Horner.

Il Bahrain, tra meno di due settimane, quantificherà ancora meglio il divario tra i tre motoristi di vertice di quanto non abbia fatto Melbourne.

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